Fonte: Il Mattino
`Udienza di merito a maggio, il Governo dovrà esprimersi sulla deroga Il comitato esulta: vittoria per il territorio ma la lotta continua sui parti
Marcello Librace I punti nascita di Sessa Aurunca, Piedimonte Matese e Sapri continueranno ad essere operativi. È quanto disposto dall’ordinanza del Tar della Campania nell’udienza collegiale dello scorso 5 novembre e pubblicata ieri, dopo il ricorso presentato da parte del Comune di Sapri e di altri quindici Enti del Salernitano, con il Comune di Sessa Aurunca e il comitato “Ospedale San Rocco bene comune” che si sono costituiti ad adiuvandum. Il Tar ha confermato la sospensione della delibera di giunta regionale numero 418 del 2025, che disponeva la chiusura dei punti nascita nei tre presidi ospedalieri poiché non raggiungevano il numero di cinquecento parti annuali. Di conseguenza, i punti nascita restano aperti e continueranno ad operare. Dopo mesi di chiusura, con notevoli difficoltà rilevate dalle partorienti, ad inizio ottobre il Tar aveva decretato la riapertura inizialmente del solo punto nascita di Sapri dopo il ricorso da parte del Comune salernitano. Il 22 ottobre, il direttore generale dell’Asl di Caserta, Antonio Limone, con una delibera aveva dato mandato di riaprire anche le strutture di Sessa Aurunca e Piedimonte Matese, considerando che la sospensiva del Tar andasse estesa anche nelle due realtà casertane colpite dallo stesso provvedimento di chiusura. L’ordinanza del Tar ha tenuto conto delle difficoltà e del «disagio oro-geografico» dei territori di Sessa Aurunca, Piedimonte Matese e Sapri e soprattutto della legge regionale del 22 luglio che considera questi territori (oltre a Capri, Ischia, Procida e Vico Equense) come «zone disagiate sotto il profilo della fruizione dei servizi sanitari». Il Tar quindi ha demandato il compito al Ministero della Salute di esprimersi entro 90 giorni sulla richiesta di deroga avanzata dalla Regione Campania, tenendo conto, appunto, della legge regionale sulle zone svantaggiate relativamente all’offerta sanitaria. Lo stesso Tar ha fissato inoltre per il 27 maggio 2026 l’udienza di merito per quanto concerne il ricorso. Fino a quella data, la sospensione della delibera regionale 418/25 resta pienamente efficace, garantendo così la continuità operativa dei punti nascita almeno fino a quella scadenza. La notizia è stata accolta come una vera e propria vittoria. Il comitato “Ospedale San Rocco bene comune” ha espresso soddisfazione sulle proprie pagine social: «Questa è una vittoria del territorio, dei cittadini e della sanità pubblica. Ma la battaglia non è finita: ora bisogna riportare i punti nascita sopra la soglia dei 500 parti annui. Per riuscirci servono misure chiare per riequilibrare il sistema pubblico e privato, riducendo la fuga dei parti verso le cliniche convenzionate e restituendo forza e attrattività ai reparti pubblici. Continueremo a lottare finché nascere nei nostri ospedali tornerà ad essere un diritto, non un privilegio».



















