Fonte: Comunicato Stampa
CAPRI OSPITA LA PRESENTAZIONE DEL NUOVO LIBRO DI ROBERTO CECERE:
“INTELLIGENZA ARTIFICIALE TRA ETICA, DIRITTTO E OCCUPAZIONE”
UN DIBATTITO TRA ISTITUZIONI, CULTURA E SOCIETA’ SUL FUTURO DELLE NUOVE TECNOLOGIE
Sabato 13 settembre, alle ore 18.00, presso la Sala Pollio del Comune di Capri, si terrà l’inaugurazione ufficiale del nuovo volume di Roberto Cecere, dal titolo “Intelligenza artificiale tra etica, diritto e occupazione”.
All’evento interverranno figure di rilievo della vita istituzionale e culturale: il Sindaco di Capri, Dott. Paolo Falco, il giornalista e conduttore Luciano Garofano, e l’Assessore al Bilancio e Politiche Sociali Salvatore Ciuccio, che dialogheranno con l’autore offrendo spunti di riflessione e confronto.
Il libro affronta una delle tematiche più centrali del nostro tempo: l’impatto dell’intelligenza artificiale sulle dinamiche sociali, economiche e giuridiche; viene presentata un’analisi chiara e accessibile che unisce la prospettiva accademica alla concretezza del mondo del lavoro. Vengono indagati i rischi e le opportunità che le nuove tecnologie pongono, con particolare attenzione alle trasformazioni occupazionali, alla tutela dei diritti e alla necessità di uno sviluppo etico dell’innovazione.
La pubblicazione ha già suscitato grande interesse: oltre 1.000 copie acquistate e centinaia di persone coinvolte nelle numerose presentazioni organizzate nei diversi comuni del territorio. Ogni incontro si è trasformato in un vero dibattito pubblico, segno che il tema tocca da vicino la vita quotidiana e che l’impatto dell’intelligenza artificiale sarà un problema destinato a investire profondamente il mondo del lavoro.
L’attenzione crescente attorno a questo volume dimostra come la discussione sull’intelligenza artificiale non sia più un affare riservato agli esperti, ma una questione che riguarda lo sviluppo economico complessivo, il futuro del lavoro e la tenuta sociale dei nostri territori. La sfida è duplice: da un lato garantire crescita e innovazione tecnologica, dall’altro evitare che ciò avvenga a discapito dell’occupazione, dei diritti e delle persone. Per questo serve un approccio integrato, capace di unire politica, economia e cultura in un percorso di responsabilità condivisa.
Commenta Roberto Cecere: “Non dobbiamo temere le macchine, ma le decisioni che gli uomini prendono intorno ad esse. L’intelligenza artificiale non è un destino già scritto: è uno strumento che può ampliare le nostre possibilità o restringerle, a seconda di come sapremo governarla. Il punto decisivo è il lavoro: quale lavoro sparirà, quale nascerà, e soprattutto come garantire che ogni lavoratore sia accompagnato in questo passaggio. Non possiamo stare a guardare il mondo del lavoro che cambia e che si trasforma sotto i nostri occhi: c’è una forte richiesta di acquisire cittadinanza digitale da parte della polis. I cittadini sono preoccupati perché non comprendono fino in fondo le grandi evoluzioni dell’I.A. e i loro effetti concreti sull’occupazione. Con la legge sul modello partecipativo, che cambia profondamente le relazioni sindacali, è indispensabile aprire un confronto per gestire il cambiamento ed evitare che i lavoratori restino esclusi. Alcune professioni saranno superate, ma nello stesso tempo si stanno già generando nuove professionalità legate all’intelligenza artificiale.
L’etica, in questo contesto, non è un concetto astratto ma una bussola indispensabile: significa costruire un’organizzazione del lavoro che metta al centro la dignità della persona, il diritto a non essere sostituiti senza tutele, la responsabilità sociale delle imprese e il ruolo del sindacato come luogo di mediazione e di garanzia. Senza etica il progresso rischia di trasformarsi in diseguaglianza, esclusione e perdita di diritti. Con l’etica, invece, l’innovazione può diventare un motore di crescita equilibrata, capace di generare nuovo lavoro senza sacrificare quello esistente. Per questo, ridisegnare il lavoro nell’era dell’intelligenza artificiale non può essere lasciato solo alle logiche di mercato: è un dovere collettivo che chiama in causa istituzioni, imprese, lavoratori e società civile.”