Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Capri. Ieri consegna e chiusura a Capri del Premio Malaparte assegnato a Yasmina Reza. Nella Certosa di San Giacomo si è conclusa la ventiquattresima edizione del riconoscimento promosso e organizzato da Gabriella Buontempo, nipote dell’ideatrice e fondatrice del prestigioso premio letterario internazionale Graziella Lonardi Buontempo che porta ogni anno sull’isola azzurra un evento culturale di portata mondiale. Yasmina Reza, autrice parigina (ma figlia di padre iraniano e madre ungherese), ha ricevuto il premio deciso dalla giuria, guidata dal presidente Raffaele la Capria, novantanove anni, che si è detto soddisfatto di aver scelto ancora una scrittrice controversa, in linea con le caratteristiche del Premio. Con lui, i giurati Leonardo Colombati, Giordano Bruno Guerri, Giuseppe Merlino, Silvio Perrella, Emanuele Trevi e Marina Valensise. Chi scrive deve essere all’altezza dei personaggi ha spiegato Yasmina Reza per la prima volta a Capri – in Francia gli autori che sanno fare ridere sono visti come minori. Invece ridere è così importante. Io rido di tutto, specie di me stessa. Yasmina Reza succede a un altro scrittore in lingua francese, Amin Maalouf, che si era aggiudicato il Malaparte nel 2020. Francese (Emmanuel Carrère) era anche il vincitore di dieci anni fa, quando il premio è ripreso. Da allora a farla da padrone gli autori di lingua inglese, cinque, con gli americani Richard Ford, Elizabeth Strout, Donna Tartt, l’inglese Julian Barnes e l’irlandese Colm Tóibín. Due invece gli scrittori di altre lingue, Karl Ove Knausgård e Han Kang. Nell’albo d’oro altri autori di straordinario talento, come Saul Bellow, Nadine Gordimer o Isabel Allende, se lo sono aggiudicato negli anni Ottanta e Novanta.



















