Fonte: Il Mattino
di Maria Elefante
`Nominata dal sindaco, la dermatologa si occuperà di politiche socio-sanitarie `«Incarico che mi onora, attireremo finanziamenti per progetti innovativi»
LA STRATEGIA L’ isola azzurra, la bellezza senza tempo dei Faraglioni. Capri non è solo questo. La perla del golfo di Napoli avrà ora la possibilità di porre in atto politiche ambientali, socio-sanitarie e culturali di grande respiro grazie alla consulenza – a titolo gratuito – di una scienziata di fama internazionale, medico e giovanissimo direttore della Dermatologia della Federico II ma anche voluntary professor della Miller School – Università di Miami, dopo essere stata per 5 anni componente del Consiglio Superiore di Sanità. E adesso Gabriella Fabbrocini diventa «Ambasciatrice», con un atto firmato dal primo cittadino caprese. «Ringrazio il sindaco Marino Lembo e l’ assessore Salvatore Ciuccio che nominandomi Ambasciatrice per la promozione della cultura, dell’ ambiente e della realtà socio-sanitaria mi hanno conferito un compito che per me rappresenta un grande onore: fare qualcosa di concreto per l’ isola che amo, la mia seconda casa, una Capri che ha colorato la mia infanzia quando bambina correvamo a vedere Mare Moda’ o a sentire Edoardo Bennato nella splendida cornice della Certosa», «così la professoressa Fabbrocini ricorda gli anni trascorsi sull’ isola azzurra. Un eccellenza della sanità italiana chiamata a fare qualcosa per Capri, un impegno quello assunto dalla Fabbrocini che rappresenta una grande possibilità per la cittadinanza caprese. «La nostra Capri ha bisogno di professionalità che si impegnino per mettere in atto processi di riqualificazione ambientale ha spiegato la Fabbrocini – occorre offrire una realtà sociosanitaria più fruibile ai capresi ma soprattutto attrarre finanziamenti per progetti innovativi».
IL LEGAME La professoressa Fabbrocini ha le idee chiare: «Penso a un centro di ricerca che possa coniugare ricerca scientifica, assistenza e formazione di valenza internazionale, che possa richiamare scienziati da tutto il mondo e cervelli in fuga per fare in modo che quest’ isola meravigliosa sia anche un’ opportunità per giovani ricercatori». Il legame di Gabriella Fabbrocini con Capri nasce quando da bambina con papà Alfredo e mamma Rosanna e tutta la famiglia trascorreva le vacanze al Tiberio Palace. «Capri era casa mia, in quella via delle Botteghe conoscevo tutti, mi sentivo protetta, la bottega di Carmelina di Capri era la mia tappa preferita. La granita di gelso, il camminare a piedi scalzi: insomma non era una vacanza, era uno stile di vita. Oggi essere stata identificata come persona capace di poter migliorare l’ attività culturale, ambientale e sociosanitaria di Capri conclude Fabbrocini – mi onora profondamente». Ma quali progetti realizzare avanti sull’ isola azzurra? «A Capri ho sempre portato iniziative di prevenzione e di sensibilizzazione e qui da ormai 12 anni, in collaborazione con la mia amica Antonella Tosti, dermatologa di fama internazionale, riunisco ogni anno più di 350 studiosi di tutto il mondo in una tre giorni di scienza e cultura medica. Il 31 agosto annuncia – sarò qui con il mio camper della salute-progetto hub melanoma dell’ Azienda ospedaliera Federico II: si svolgeranno visite gratuite per la prevenzione dei tumori cutanei, un modo per aiutare i capresi e i tanti turisti che affollano l’ isola ad affrontare bene il periodo post estivo. Poi prevedo una riunione a breve di un gruppo di studio che possa cercare di implementare le realtà capresi nelle diverse sfaccettature culturali».
IL MODELLO Ma Capri e i capresi sono anche un perfetto modello di studio epidemiologico che può aiutare a comprendere tante malattie a penetranza incompleta e a mettere in atto modelli di prevenzione e di diagnosi precoce. I capresi infatti hanno un’ alta incidenza di malattie cardiovascolari e ipertensione e un’ alta incidenza di disabilità. «Tali disturbi spiega la Fabbrocini – in una comunità piccola come quella caprese possono suggerire nuove indagini e nuove forme di controllo epidemiologico attraverso la promozione di stili di vita adeguati e di nuove misure di prevenzione primaria e secondaria».