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Piccole storie capresi di Luigi Lembo – Il misterioso omicidio di Tragara

di Redazione
23 Gennaio 2021
in Cultura
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Seggiovia Monte Solaro

di Luigi Lembo

Carlo Lucarelli, autore di una fortunata serie tv sui Misteri d’Italia avrebbe trovato sicuramente fonte d’ispirazione di un misterioso omicidio avvenuto a Capri negli anni 90 ancora senza un colpevole e senza un movente. Leggendo giornali d’epoca e, in particolare, il Corriere della Sera che fece per più giorni un vero e proprio dossier sull’accaduto, la cronaca di questo mistero. Ottobre 1993: davanti agli scogli di Tragara affollato di barche nel periodo estivo, quella mattina di un freddo inverno non c’era all’apparenza nessuno. Lungo la stradina ripida che porta agli stabilimenti  dove scendono villeggianti e pendolari qualcuno ancora ricorda che lì fu trovato un cadavere, un ragazzo, alto e bruno, senza documenti, senza qualcosa che potesse farlo riconoscere: un personaggio che sembrava anche essere senza passato. Nessuno lo vide arrivare lì, nessuno lo aveva nemmeno visto sbarcare sull’Isola. Alcuni turisti si accorsero di lui quando lo videro a terra, a faccia in giù e lanciarono l’allarme. Vennero i bagnini dai Faraglioni e dalla Fontelina, poi i Carabinieri. Cercarono di tirare il corpo su una motovedetta ma ciò non fu possibile. Alla fine ci pensarono i vigili del fuoco. Cominciò così un giallo che durò per molti mesi, almeno fino a quando non si riuscì a dare un nome al ragazzo: Thomas Maday Yorne, berlinese nato il 7 settembre del ‘ 59. Carabinieri e Interpol iniziano un attività investigativa allo scopo di capire cosa avesse spinto Thomas fino a Capri, perché i suoi documenti erano scomparsi e soprattutto come e perché era morto. Ucciso, probabilmente ucciso: il mistero tutto in quel piccolo foro che gli trovarono sulla tempia destra e che all’ inizio nessuno aveva notato. Thomas era riverso a terra, non lontano dal mare, ma completamente asciutto; era in fondo a una scogliera, ma ci era arrivato da solo: non aveva un graffio, nè c’era uno strappo sui jeans, o sul giubbino. Si sarà avvelenato, pensarono sul momento quelli che lo trovarono. Ma sì, un così bel ragazzo, col fisico che sembra quello di un atleta, non poteva certo essere malato. Si sarà ucciso, insistevano, forse perchè la ragazza lo ha lasciato. Lei forse si chiama Maya, quella biondina che sorride nella foto che Thomas conservava nel portafoglio; però, se ne era così innamorato, perchè mai ne aveva scritto il nome? Misteri, dubbi, domande che fanno il giro dell’ isola, che accompagnano il lavoro di chi deve chiarire, e presto, questa storia e rimbalzano nei discorsi da bar. Poi arrivano altri misteri, altri dubbi, altre domande. Li porta l’ autopsia, che scopre quel forellino sulla tempia, ben coperto dai capelli folti. E’ stato un proiettile calibro 22 ad ammazzare Thomas. Un proiettile esploso da quello stranissimo arnese che stava accanto al corpo, e che nessuno aveva notato subito: una penna trasformata in pistola, roba da 007, non da innamorato disperato. E allora forse Thomas non era un innamorato disperato, forse c’era dell’ altro.  Troppo difficile, però capire senza uno straccio di nome, senza un punto di partenza. Vai a scoprire perchè quel giovanotto con la faccia pulita, pure lui sorridente in un’ altra foto che sta accanto a quella di Maya, e’ venuto a Capri. Quando è arrivato, dove ha dormito. Negli alberghi non lo hanno mai visto, nessuno lo ha notato sull’ aliscafo, nè nella funicolare, in piazzetta o in qualche bar. Sembra che sia comparso lì, sugli scogli di Tragara. Senza bagaglio, soltanto con quello che indossava: un giubbino rosso, un paio di jeans, la camiciola, le scarpe da vela, lo Swatch. E quel portafoglio senza documenti ma con un paio di biglietti della metropolitana milanese, un indirizzo di una città spagnola, un cartoncino con il nome di un negozio di Rio de Janeiro. Poca roba che fa pensare a uno abituato ad andarsene in giro per il mondo, ma non basta a far capire chi sia nè come e perchè sia morto. Per mesi ci provano i carabinieri di Capri, ci prova l’ ufficio stranieri della questura di Napoli, ci prova l’ Interpol. Ci prova anche “Chi l’ ha visto?”, ma le telefonate che arrivano alla Rai sono poche e inutili. Poi dalla Germania parte la segnalazione della scomparsa di un uomo e, a nove mesi da quella mattina di ottobre, il cerchio si chiude intorno al nome di Thomas Maday Yorne, nato a Berlino, vissuto chissà dove, denunciato in Germania per qualche piccolo reato, morto a Capri. Probabilmente ucciso su quella scogliera così difficile da raggiungere sia da terra che dal mare, ma perché?

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