Fonte: Il Mattino – 30 Gennaio 2025
di Francesca Bellino
Il talento di Peppino di Capri, all’anagrafe Giuseppe Faiella, viene scoperto quando ha appena 4 anni, nel 1942. Viveva a Capri con la madre e la sorella mentre il padre era in guerra. Grazie al dono dell’orecchio assoluto ascolta le canzoni su Radio Londra e le riproduce sul pianoforte di casa. Lo zio lo ascolta e, per guadagnare qualcosa, lo porta a suonare in un locale per i soldati americani in licenza sull’isola, attività che alterna con le domeniche in chiesa. Comincia così «SalernoSounds», il biopic che la Rai dedica al cantapianista che a luglio ha festeggiato 85 anni e i 60 anni di successi in Italia e nel mondo. Il film tv, diretto da Cinzia Th Torrini, è una coproduzione Rai Fiction e O’ Groov e andrà in onda su Raiuno il 18 febbraio, dopo la settimana del Festival di Sanremo, durante la quale sarà presentato. La vita del cantante è stata raccontata per quattro decenni, dal dopoguerra, passando per i faticosi anni 50, il benessere, il twist e la ribellione degli anni ’60, fino al 1973, anno in cui vince il suo primo Sanremo con «Un grande amore e niente più», vittoria bissata nel 1976 con «Non lo faccio più».
«Non è stato semplice trovare un bambino prodigio come lui per il ruolo da piccolo. Dopo tante ricerche abbiamo incontrato in Sicilia un altro orecchio assoluto, Alessandro Gervasi di 5 anni», spiega la regista. Per il ruolo di Peppino dall’adolescenza ai 33 anni, invece, è stato scelto Francesco Del Gaudio, giovane attore e musicista di Pompei che abbiamo visto di recente in «Inganno» di Pappi Corsicato su Netflix. Anche lui è un talento musicale e studia al conservatorio. «Come Peppino sono figlio di un musicista e ho iniziato a suonare a tre anni», racconta il protagonista: «Prima le percussioni, il pianoforte e il violino fino a scoprire la tromba che ora è il mio strumento. Faccio jazz con varie formazioni. Per suonare come Peppino ho dovuto fare un lavoro di sottrazione. L’accompagnamento al pianoforte al suo tempo era elementare rispetto a oggi. Per cantare ho lavorato con una vocal coach. Ho incontrato Di Capri tre volte e abbiamo parlato sempre e solo di musica. La prima volta nel suo studio di registrazione napoletano, lo Splash, dove abbiamo registrato i pezzi, e mi ha chiesto di suonare e cantare “Champagne”. Quando ho finito ha esclamato: “È una bella versione, ma c’è troppa roba sul pianoforte!”. E poi ironico: “Per tua sfortuna hai una vocalità simile alla mia!”.
Il cantante non è potuto essere presente alla presentazione al circolo sportivo Rai di Roma a Tor di Quinto e solo stamattina vedrà il fim, ma ha inviato ieri un videomessaggio: «Sono felice di questo film sulla mia vita da quando suonavo con gli americani fino al mio primo Festival». La sceneggiatura è stata scritta grazie alla sua collaborazione e a quella dei figli. «Sin da piccolo ho sentito parlare di lui», ricorda Del Gaudio: «La canzone preferita di mio padre era “Nun è peccato” e ricordo che io proponevo di inserirla nella scaletta delle serate che facevo in giro con i miei gruppi. Girare questo film è stato bello, divertente. Ho subito capito che di Peppino mi interessava raccontare le sfumature della tenerezza, della gentilezza, della fragilità umana. Cinzia mi ha aiutato molto a tenere sempre a mente l’età del personaggio perché in una sola giornata poteva capitare di girare una scena in cui avevo 16 anni e una 30 anni. Da adulto Peppino aveva meno tic, era più sereno perché aveva preso delle decisioni. È sempre stato un uomo libero e ha conquistato il successo perché invitava le persone a ballare e a divertirsi».
Accanto a lui Arianna Di Claudio, che è la Roberta della canzone, prima moglie della popstar, e Gaja Masciale, che veste i panni di Giuliana Gagliardi, la seconda moglie, mentre Antonia Truppo e Gianluca di Gennaro sono i genitori. «Questa regia mi è stata proposta dopo aver girato il biopic su Gianna Nannini», ricorda la Torrini: «Mi sono convinta a lavorarci perché sin dall’inizio ho incontrato Peppino a Capri e si è aperto con me. Mi ha colpito la sua umiltà e l’autoironia. Mi ha parlato nei momenti alti e bassi dalla sua vita. E, quando ho accettato, mi ha detto solo due parole: “Fallo bene”». Il film è stato girato interamente in Campania tra Capri, dove la casa di Peppino è stata ricostruita in una zona panoramica per mostrare il paesaggio, e Napoli, dalla Galleria Umberto I al Salone Margherita dove sono state ambientate due canzoni con i Rockers. La colonna sonora è stata realizzata dal figlio Edoardo Faiella, mentre il fratello Dario interpreta il ruolo del compositore Mimmo Di Francia che scrisse «Champagne» nel 1973 su testo di Depsa e Sergio Iodice.