Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Capri. A Capri un albo unico di diportisti che noleggiano imbarcazioni a rotazione come avviene per la turnazione dei taxi mentre arrivano i primi turisti ma si trovano dinanzi a siti culturali chiusi. Sull’isola si studiano soluzioni per evitare petulanza e disordine commerciale sia per la situazione attuale che prevede distanziamenti e regole varie sia per il futuro. La vendita ambulante era un problema già in era pre-covid con l’isola vittima della caccia al cliente in un regime di concorrenza che qualche volta sfociava in discussione tra gli operatori. L’intelligente appello lanciato dal Gruppo Motoscafisti, a testimonianza della serietà di tutti i suoi componenti magistralmente guidati dal presidente Giuseppe Maggipinto, di evitare il caos e la bomba sociale a Marina Grande, invitando tutti alla calma, potrebbe vedere tra i punti utili alla composizione di un positivo mosaico, quello della costituzione di un albo di operatori del mare. Un’ipotesi ventilata già in passato che adesso torna di attualità e che consentirebbe a turisti e vacanzieri interessati alle gite in mare di recarsi presso un unico point dove prenotare il proprio viaggio che verrebbe effettuato a rotazione da ognuno degli operatori iscritti. Un sistema che vedrebbe l’attività svolgersi in modo ordinato senza disagi per i turisti. A proposito di disagi i primi protagonisti del Grand Tour a Capri 2020 hanno lamentato l’impossibilità di visitare i siti culturali isolani. «Abbiamo accolto con entusiasmo l’appello a fare turismo in Italia e a godere della cultura dei posti e quindi siamo andati a Capri. Ma purtroppo spiegano Veronica e Antonio di Verona dopo una lunga scarpinata per raggiungere monte Tiberio ci siamo imbattuti dinanzi al cancello chiuso di villa Jovis. Ci avevano detto che in zona c’era anche una certa villa Lysis del Barone Fersen ma anche in questo secondo caso ci siamo trovati l’ingresso chiuso».

















