Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – “Patto per le isole”, la rivoluzione per Capri e lo status di insularità parte da Strasburgo. Una possibile soluzione per i tanti disagi e le criticità che si vivono sull’isola azzurra e gli altri territori bagnati dal mare e per questo isolati, potrebbe arrivare dal Parlamento Europeo. La strada appena tracciata per le isole europee, infatti, potrebbe fare da viatico alla battaglia portata avanti a Capri contro lo “svantaggio dell’insularità”. Le piccole località bagnate dal mare, infatti, che nell’immaginario collettivo sono “fotografate” come veri e propri paradisi, sono invece, soprattutto, comunità svantaggiate dalla distanza dalla terraferma, in particolare su tematiche di stretta urgenza ed importanza, su tutte le necessità in campo sanitario. Tempo fa i comuni di Capri e di
Anacapri, hanno anche aderito ad una iniziativa ad hoc dell’Ancim, l’associazione dei comuni delle isole minori, per chiedere, attraverso una raccolta di firme, la modifica all’articolo 119 della Costituzione ed il riconoscimento del “permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità”. La modifica riuscirebbe a fornire gli strumenti idonei ad evitare, per esempio, che sul fronte sanitario, ma anche dell’istruzione e dei servizi, gli abitanti delle piccole isole, come Capri, siano penalizzati dalla posizione geografica. Ora con il voto del Parlamento europeo per un vero e proprio “Patto per le isole” è stato riconosciuto di fatto lo status di territorio insulare. E se per l’isola di Capri, un regolamento specifico per agricoltura e pesca potrebbe non rappresentare il nodo centrale della propria economia e delle esigenze della popolazione, strategico potrebbe essere quanto discusso in Europa per il settore turismo, considerato dal “Patto per le isole” il fattore di gran lunga di maggiore crescita economica di un territorio insulare sia in termini di entrate che di potenzialità occupazionale e quindi “motore” in pratica del benessere di una comunità isolana, un esempio per tutti è proprio quello dell’isola azzurra. A proposito di terziario, inoltre, Capri potrebbe essere baluardo di una vera e propria rivoluzione, diventando bandiera di un turismo sostenibile con soluzioni più ecologiche e green. E strettamente collegati alla sostenibilità, infine, sarebbero anche i trasporti, sia terrestri che marittimi, che oggi rappresentano in alta stagione una evidente criticità sulla terra dei Faraglioni, così come in altre località turistiche.