Fonte: Il Mattino – Ieri 22 Febbraio
di Anna Maria Boniello
Un anno di reclusione e pena sospesa per tre componenti della commissione esaminatrice della società Porto Turistico di Capri, tra cui l’allora direttore dello scalo Fabrizio De Maddi, un componente del consiglio di amministrazione, Costantino Esposito, e il commercialista Luigi De Martino. I tre sono stati condannati per falso in relazione al giudizio di Carmine Aiello, che si presentava parte civile al processo e ha ottenuto anche un risarcimento di 4.000 euro. LA DENUNCIA Il fatto risale al 2016 quando la società Porto Turistico di Capri bandì una selezione per l’assunzione di alcune figure da impiegare. Ad avvenuta pubblicazione della graduatoria degli ammessi iniziarono le prime grane giudiziarie. Uno degli esclusi, Carmine Aiello, presentò una denuncia alla stazione dei carabinieri di Capri accusando la commissione di abuso d’ufficio e falso per aver favorito altri concorrenti meno titolati ed aver escluso invece altri partecipanti più titolati (tra cui lo stesso Aiello), falsificando di fatto le graduatorie. L’inchiesta fu definita «parentopoli», perchè le assunzioni avrebbero riguardato parenti o amici di candidati alle elezioni amministrative del 2014. Le indagini portate avanti da Procura e carabinieri di Capri sono terminate nel marzo del 2019 con il rinvio al giudizio dei tre indagati con le accuse di abuso d’ufficio e falso. IL RISARCIMENTO Intorno a questo episodio ruota la condanna emessa dalla quarta sezione penale del Tribunale di Napoli presieduta da Giovanna Napoletano, che ha pronunciato la sentenza di condanna a un anno di reclusione e pena sospesa nei confronti dei tre ex componenti della commissione esaminatrice del Porto Turistico di Capri. De Maddi, Esposito e De Martino, sono stati ritenuti colpevoli per l’aspetto che riguardava la falsificazione di un verbale che la commissione esaminatrice aveva redatto per l’assunzione di personale qualificato da impiegare nello scalo turistico. I tre imputati sono stati invece assolti per la parte riguardante le accuse di abuso d’ufficio. Alla condanna di detenzione il Tribunale di Napoli ha aggiunto il risarcimento danni a favore di Carmine Aiello, che si era costituito parte civile, con una somma di 4000 euro alla quale andranno aggiunte le spese processuali dovute per legge. Ovviamente, rispetto alla condanna, De Maddi, Esposito e De Martino, potranno ricorrere in Appello. L’inchiesta, giunta al primo grado di giudizio, sicuramente lascerà uno strascico all’interno della struttura portuale, anche perché il caso all’epoca suscitò molto clamore e malumori. In particolare sul fronte delle assunzioni, circostanza che portò gli esclusi a rivolgersi ai carabinieri e a costituirsi parte civile. IL BILANCIO Con la sentenza di ieri si è chiuso uno dei tanti fascicoli che sono al vaglio della Procura, della Guardia di Finanza e della Corte di Conti, nonostante che il bilancio del porto turistico di Capri goda di ottima salute e lo stesso porto rappresenti un volano per l’economia caprese e per le località della penisola sorrentina e della costiera amalfitana. Limpidità e trasparenza dovrebbero essere le parole d’ordine da imprimere all’ingresso, ma ogni anno il porto turistico, con i suoi 300 posti barca entra nel mirino delle polemiche. Un vero e proprio porto dei sogni, che invece quasi periodicamente si trova al centro di inchieste giudiziarie, polemiche e malumori locali, sovraffollamento di ormeggi.
