Fonte: Roma
di SERENA CIRILLO
ARTE, LETTERATURA, SPETTACOLO: IL PUBBLICO DI TURISTI E NON SOLO HA BEN APPREZZATO LA SERIE DI APPUNTAMENTI SULL’ISOLA AZZURRA
Una fucina di arte, letteratura, spettacoli si rivela Villa San Michele, che, fedele alla sua vocazione, ogni estate regala al fedelissimo pubblico di turisti e locali un calendario fitto di eventi per tutti i gusti, ma sempre caratterizzati dal grande spessore culturale. È giunto il momento dell’Opera, appuntamento tanto amato che ha riscosso già notevole successo nelle proposte precedenti, tanto da indurre l’Associazione Musicale Filrò a farne un vero e proprio festival itinerante da proporre al Comune di Capri e a Villa San Michele di Anacapri. L’Aida è il titolo scelto per l’unica tappa anacaprese del Capridrama Opera Festival, andata in scena domenica 7 settembre alle ore 20, sulla maestosa terrazza di Villa San Michele. Una formula vincente quella dei ragazzi del gruppo Filrò: l’adattamento di alcune tra le opere più conosciute in forma ridotta, un modo per avvicinare al melodramma anche i neofiti, un evento culturale che diventa un’esperienza, complici le location estremamente suggestive e il fascino eterno dell’isola. Tutto è cominciato con un flashmob in piazzetta, trovata divertente da parte degli ideatori del progetto Renato Ocone e Filippo Rotondo, per pubblicizzare i successivi spettacoli: Macbeth a Villa Lysis, La Cavalleria Rusticana alla Certosa di San Giacomo, e l’Aida a Villa San Michele. Al centro di questa prima edizione del Festival c’è un tema unificante: raccontare l’anima dei luoghi che ospitano gli spettacoli, per renderli parte integrante della narrazione artistica. L’iconica sfinge di Villa San Michele è stata fonte di ispirazione per mettere in scena l’Aida, e l’atmosfera che è riuscita a ricreare era in perfetta sintonia con lo spirito misterioso della Villa. Il cast di questa produzione ha visto impegnati: Filippo Rotondo, che, oltre a curare la regia, le scene e i costumi, ha interpretato il ruolo di Amonasro; il pianista Federico Cappa, talento emergente caprese che, nonostante la giovanissima età, ha diretto l’esecuzione musicale con grande professionalità; Ginevra Martalò ha prestato il volto alla protagonista, intensissima e di forte impatto; Hayk Vardanyan è stato Radames, passionale e struggente; Beatrice Amato Pizzi ha interpretato Amneris, delicata ma al tempo stesso di grande potenza; Margherita Sarno l’ancella ; Maria Emilia Gomez, oltre che attrice è stata anche assistente alla regia. A completare la suggestione i bellissimi costumi, fra tutti l’abito di Amneris disegnato e realizzato dalle sorelle Farella, i gioielli di Angela Puttini e i sandali capresi di A Mano Capri. Lo spettacolo, che ha concluso la prima edizione del Festival è terminato tra gli applausi scroscianti di un pubblico entusiasta e fedelissimo. Una rassegna molto apprezzata sia dai melomani appassionati che dagli avventori occasionali, una proposta in cui il classico incontra il contemporaneo, mito e tradizione si fondono e la cultura viene trasmessa con leggerezza.


















