
“Il passaggio a cui abbiamo assistito negli ultimi vent’anni è stato epocale e ha cambiato in profondità il volto delle famiglie italiane – spiega Giuseppe Mele, presidente Paidòss – Oggi è sempre più spesso necessario che entrambi i genitori portino uno stipendio a casa: nonostante la recessione e la condizione particolarmente critica dell’occupazione femminile in Italia, le nuove famiglie vedono quasi sempre la mamma al lavoro. Per sopperire alla cura dei figli piccoli occorre riorganizzare il ménage familiare e la maggioranza si rivolge ai nonni: oltre il 70% dei bambini fino a dieci anni è affidato abitualmente a loro, mentre solo il 5% si rivolge a babysitter e tate. La quota di chi sceglie persone retribuite è in crescita ma resta minima, complice anche la crisi economica: avere un posto nei nidi d’infanzia è sempre più complicato, quelli privati hanno spesso rette molto elevate così gran parte delle famiglie italiane “fa quadrato” e mette in campo la generazione che oggi ha più risorse da spendere, i nonni sempre più in salute e che possono contare su una pensione. Sono loro l’ancora di salvezza delle giovani famiglie italiane”.
Nonostante questo, i genitori italiani stanno riscoprendo l’importanza di trascorrere tempo di qualità con i loro bambini: negli ultimi vent’anni è raddoppiata la quota di bimbi fra i tre e i dieci anni che giocano con la mamma e il papà nei giorni feriali e oggi il 58% degli under 10 gioca ogni giorno con le madri.