Fonte: Il Mattino – 5 settembre 2025
di Anna Maria Boniello
IL RACCONTO
Anche Capri piange re Giorgio.
L’isola in cui nobiliari contavano, e contano, sempre meno di quelli conquistati sul campo. E lui re lo era diventato sul campo: questione di stile, di un’eleganza che avvicinava molto la Milano, dove aveva trovato il successo, alla Capri trovava quiete ed ispirazione, lontano dalla Piazzetta. Giorgio Armani era stato tra i primi grandi stilisti italiani a frequentare e scegliere l’isola azzurra non solo per le sue vacanze: aveva deciso di far propria la vetrina di una delle boutique di via Camerelle, dove passava il jet set internazionale alla ricerca dei marchi del made in Italy. Il primo punto vendita griffato Armani aprì i battenti agli inizi del 2010, partner fu Roberto Russo, il manager dell’alta moda caprese che diede il via alla trasformazione della strada, pronta a diventare la meta privilegiata di vip e vacanzieri internazionali che sceglievano Capri anche per l’allure modaiolo, per il fascino di lusso.
I LUOGHI
L’esperimento durò alcuni anni, e re Giorgio si fece spesso vedere qui, anche se non ebbe mai a Capri una villa, preferiva il Grand Hotel Quisisana. Arrivava sul suo megayacht che ormeggiava al largo dei Faraglioni o in rada a Marina Piccola prima dell’ora dell’aperitivo serale che, seguendo le sue abitudini, amava sorseggiare al bar dell’esclusivo albergo in compagnia di Russo e dei suoi amici. Amava girare in barca, godere il mare evitando gli sguardi dei curiosi ma quando si abbassavano le luci delle vetrine, Armani passeggiava da solo lungo quella strada ed occhieggiava le proposte delle boutique. Poi si concedeva
l’itinerario classico, le serate al ristorante Aurora per salutare Mia e la sua famiglia e finire poi all’Anema e Core, dove, accompagnato da Guido Lembo con la sua chitarra, è stato addirittura ripreso a cantare con il mitico Lucio Dalla, suo amico personale. La sua divisa isolana erano costituita da una t-shirt rigorosamente blu, pantaloncini in tinta e sneakers o scarpe di corda, un perfetto esempio di moda caprese.
LA VISITA MANCATA
Dopo la chiusura delle sue prime boutique, quest’anno re Giorgio ha voluto ritentarci e aveva acquistato, sempre in via Camerelle, un locale storico, un antico bar a cui deve il nome di Caffè Pompeano, che è stato aperto a maggio. E Armani si era ripromesso, al termine della sua crociera annuale nel Mediterraneo, di fermarsi a Capri per partecipare all’apertura ufficiale, insieme con amici e collaboratori. Quella crociera non c’è stata, quella festa nemmeno. Ieri le vetrine della boutique di via Camerelle non sono rimaste spente, per non dare alla strada quell’aria di tristezza che re Giorgio, il mago della bellezza, non amava. «Abbiamo perso un protagonista della storia della moda nel mondo», ha commentato a Capri Roberto Russo, «un uomo che ha portato lustro al nostro paese con i suoi capi dalle linee semplici, ma eleganti e raffinate, che hanno conquistato non solo star e grandi divi, ma anche le giovani generazioni. Era anche un amico vero di Capri».