Fonte: Il Mattino
di Anna Maria Boniello
Il sindaco Lembo: sulle banchine ressa che può provocare incidenti L’ampliamento del porto? «Spariti» i 37 milioni stanziati da Bassolino
LO SCENARIO «Lavoriamo a interventi decisivi per riportare gli sbarchi alla normalità ed evitare a passeggeri e operatori turistici che lavorano sul molo principale di mettere a rischio la propria incolumità». È netto il sindaco di Capri Marino Lembo, il giorno dopo il «black Sunday» vissuto dall’ isola azzurra, quando i passeggeri che dovevano partire alle 20.05 già alle 9 del mattino hanno trovato affisso al botteghino il cartello del «tutto esaurito». Una domenica di caos e proteste, alimentate anche dalla notizia del bagarinaggio dei biglietti al molo Beverello e dalla ressa che ormai è diventata abituale, una costante fissa sulle banchine del porto commerciale. Parole pesanti continuano ad arrivare anche dal presidente della Federalberghi caprese Sergio Gargiulo, mentre ieri è scesa in campo anche l’ Unione nazionale consumatori, che attraverso il presidente della delegazione di Capri ha investito Procura, Prefettura, presidente della Regione, Autorità Portuale, Capitanerie di Porto e i due sindaci isolani, con un dettagliato esposto in cui si chiede si intervenire su bagarinaggio, sovraffollamento ai due scali marittimi di Capri e di Napoli, presunte cancellazioni della cosiddetta «quota residenti» sugli imbarchi. «Chiediamo di garantire – è scritto nell’ esposto – maggiore sicurezza al Molo Beverello, con un eventuale potenziamento del presidio medico, in particolare per limitare disagi agli anziani, a donne e bambini». E ancora si chiede di «monitorare il fenomeno delle corse bis, in considerazione del fatto che il porto di Capri è un porto molto piccolo e, con numerosi accosti in contemporanea, c’ è rischio dell’ insorgenza di problematiche di ordine pubblico».
IL VERTICE In attesa della riunione in Regione che si terrà domani con Lorella Iasuozzo della direzione generale per la mobilità regionale e Luca Cascone, presidente della commissione regionale sui trasporti marittimi, Paola Mazzina, assessore caprese con delega ai collegamenti marittimi, promette che in quella sede «non ci si limiterà a rappresentare la ormai insostenibile situazione di grave disagio dell’ isola, ma si chiederà l’ adozione di misure urgenti e determinanti. La comunità isolana – insiste Mazzina – non è più disposta ad accettare che le fortune economiche di una holding nel campo della navigazione debbano ripercuotersi così negativamente sull’ immagine, la vivibilità e l’ economia dell’ intera isola che di questa regione è, invece, una delle principali fonti di ricchezza e di richiamo a livello nazionale e internazionale». Il sindaco Lembo mette nel mirino il piano accosti che viene rinnovato di anno in anno e che «ormai dice – non è più attuabile essendo aumentati i tempi di percorrenza», dai 45 minuti fino a un’ ora.
Questo – sottolinea Lembo – fa andare in tilt il sistema Capri».
Ma il nodo davvero irrisolto è quello dell’ ampliamento del porto, di cui si parla dai tempi della giunta Bassolino che aveva reso disponibili 37 milioni: i lavori non sono mai iniziati e il finanziamento è andato man mano assottigliandosi, fino a raggiungere una piccola cifra che sarà ora impiegata per lavori di piccola ristrutturazione alla Banchinella.
«Vogliamo ribadire – dice Lembo – che siamo contro il numero chiuso: serve però mettere mano a un nuovo piano orario, che tenga conto dell’ attuale situazione delle banchine che non possono accogliere in contemporanea i flussi turistici in arrivo e in partenza non solo da Napoli e dalla vicina penisola ma ora anche da altre località costiere, insieme ai bagagli e al personale che opera sui moli. Questa concomitanza mette a rischio in alcune fasce orarie l’ incolumità di chi si trova in quel momento sul molo. È questo che chiederemo in Regione: distanziare gli arrivi e le partenze e spalmare le corse nell’ arco della giornata».