Fonte: Il Mattino di ieri 27 aprile 2021
di Anna Maria Boniello
CAPRI Nell’ isola azzurra riappaiono i colorati tavolini pronti ad accogliere i turisti con la speranza che la Piazzetta possa ridiventare il salotto del mondo. Così come lo è stata dal 1938 quando Raffaele Vuotto, che ne fu l’ inventore, posizionò all’ esterno del suo Piccolo Bar quattro tavolini. Ieri mattina Marco Strina, nipote di Raffaele e proprietario del bar Il Piccolo e del dirimpettaio elegante Gran Caffè, e la famiglia Pisanzio del Bar Tiberio hanno riaperto i loro caffè. Per Marco Strina quei tavolini sono il simbolo della rinascita.
La Piazzetta riprende a vivere?
«Certamente. Possiamo finalmente ripartire e questo nuovo inizio segna anche la ripresa di una convivialità. Si sta insieme ma rispettando le restrizioni, che sono difficili da comprendere. Così come è difficile comprendere il fatto che si sia passati in zona gialla, in piena campagna vaccinale, e con le incognite che i dati sui contagi ci forniscono».
Teme che quella di oggi (non sia una riapertura definitiva?
«Non so se sarà definitiva. Ma è importante dare un segnale di concreta speranza e restituire un sorriso alle tante persone duramente provate da mesi di restrizioni. Questo è un lento ritorno alla normalità e va dato atto al grande impegno delle istituzioni per mettere in sicurezza i cittadini, i lavoratori e di conseguenza le stesse aziende».
L’ Italia a colori non la convince?
«Il decreto costringe di fatto tante aziende che non hanno spazi all’ aperto a restare in zona arancione. Gli esperti dovranno rivedere le nuove regole sia sul coprifuoco, così come sul divieto di consumo all’ interno dei locali, che rappresenta un forte elemento di discriminazione».
Cosa farebbe per eliminare le discriminazioni?
«Ritengo che in questo specifico momento, se ci fosse stato richiesto un ulteriore sforzo di prudenza, sarebbe stato compreso, specialmente in considerazione dei progressi che la campagna vaccinale registra in Campania e soprattutto a Capri, dove è stata ultimata la fascia dei sessantenni e già da domani si comincerà con gli over 50. Sono consapevole che dovremo convivere con il Covid e le sue varianti e confido nel senso di responsabilità di tutti nell’ adottare comportamenti prudenti. Allo stesso tempo, auspico che le indicazioni ci vengano fornite in modi e tempi certi e anche con congruo anticipo, perché le nostre non sono aziende che aprono o chiudono con la stessa semplicità con cui si aziona un interruttore».
Quindi sarebbe stato preferibile aspettare ma aprire in condizioni di maggiore sicurezza?
«Temo quanto accaduto in Sardegna e quanto potrebbe essere devastante alla vigilia dell’ estate un cambio di colore, e le relative conseguenze per le aziende, i lavoratori, i cittadini e per la stessa immagine della Campania e delle sue isole».
Insomma, l’ emergenza non è affatto finita.
«La fase è ancora complicata e densa di incognite e va gestita in sinergia con tutti gli attori del sistema Capri, dalle istituzioni alle forze dell’ ordine, dagli imprenditori ai loro collaboratori, da tutti coloro che hanno a cuore il destino di un’ Isola desiderata ed amata nel mondo».