di Massimo Cerrotta
Una giornata interamente dedicata alla Storia di Anacapri, quella di ieri al Centro Multimediale “Mario Cacace”, e nello specifico alla vita e alle opere di Axel Munthe (1857-1949), celebre medico e scrittore svedese fondatore della splendida Villa San Michele e del romanzo autobiografico “La storia di San Michele”, uscito nel 1929.
La commemorazione di ieri, organizzata dal Comune di Anacapri e dal Consolato di Svezia, si è aperta in mattinata con una mostra di foto d’epoca inedite, nel corso della quale è intervenuta anche Katriona Munthe, nipote del mecenate. Si è poi proseguito con la premiazione del concorso “Parliamo di Axel Munthe”, promosso dall’Istituto Scolastico isolano che porta il suo nome e che è stato a sorpresa omaggiato dalla signora Katriona Munthe con un regalo davvero speciale: gli occhiali da vista del Dottor Munthe in persona.
“Un uomo cosmopolita, che osava sognare e realizzare i suoi sogni” così lo ha descritto la Sovrintendente di Villa San Michele, Kristina Kappelin, nella seconda parte della commemorazione, prima di passare la parola al biografo ufficiale di Munthe, Beng Jangfeldt. Quest’ultimo ha proseguito raccontato gli ultimi anni di vita del dottore, esponendo peraltro anche alcuni documenti storici inediti, tra cui addirittura una comunicazione della polizia segreta di Mussolini. Negli anni ‘30, infatti, il regime sospettava il medico svedese di presunte attività spionistiche a causa delle sue frequentazioni con i molti intellettuali e governanti europei che desideravano incontrarlo ad Anacapri, suo buen retiro sin dagli ultimi anni dell’Ottocento.
L’iniziativa si è chiusa con un’incursione teatrale ad opera di Mario Staiano e Natalina Terminiello, che hanno raccontato, in una intensa e viscerale commistione tra monologo e canto, la dolente esperienza di Munthe quale medico volontario durante la terribile epidemia di colera a Napoli, nel 1884.
Nel portare infine il saluto dell’Amministrazione di Anacapri, l’Assessore Manuela Schiano ha voluto inoltre sottolineare l’importanza culturale di una collaborazione attiva e continuativa tra Anacapri e Consolato di Svezia, che rappresentano, incarnate nella Villa di San Michele, le due anime di questo grande personaggio che fu Axel Munthe.