Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Maltempo e disagi a Capri, tecnologia e innovazione una possibile soluzione per un territorio troppo spesso isolato. Sono ore difficili all’ombra dei Faraglioni tra collegamenti marittimi a singhiozzo, mare mosso e forti raffiche di vento alternate a violenti acquazzoni. Una situazione che anche in queste ore ha creato problemi come numerosi black-out, il distacco di qualche calcinaccio dalla torre campanaria in piazzetta e diverse tettoie divelte, tra le quali quelle di una terrazza-ristorante, insieme ad una serie di disservizi legati all’esigenza di dover essere “in contatto” con la terraferma per l’arrivo di personale, manodopera, professionisti, medici e viceversa per consentire agli studenti di raggiungere Napoli e la penisola sorrentina per seguire le lezioni scolastiche ed universitarie. Una proposta è quella lanciata nelle scorse ore e che prevede l’avvio di una sorta di “servizi virtuali a distanza”. Se per esempio come accaduto in questi giorni le difficoltà dei viaggi via mare costringono gran parte del personale docente non caprese di arrivare sull’isola per tenere le proprie lezioni agli studenti, una soluzione potrebbe essere quella di spiegare il medesimo argomento attraverso “Skype” o somministrare un’esercitazione o un compito scritto utilizzando le chat, la “classroom” e le altre tecnologie che permettono in maniera crescente un “incontro” tra le parti semplicemente virtuale. Una giornata di tempesta come quella di ieri, o anche di queste ore, con collegamenti in difficoltà e conseguente penuria di personale non residente, sarebbe superata o comunque colmata, evitando di far sentire ancora più isolati gli studenti isolani. Il tentativo di abbattere “il muro” rappresentato dal mare, emozione e magia d’estate, odioso ostacolo nei mesi invernali, si potrebbe estendere anche ad altri settori, dove il rapporto a distanza tra le parti, riuscirebbe ad evitare di perdere un appuntamento importante, un consulto medico prenotato con mesi di anticipo, un colloquio con il legale o il tecnico di fiducia. Insomma se proprio non si riesce a calmare il mare ed in attesa che si mettano in navigazione mezzi che possano viaggiare anche in condizioni meteo avverse, quantomeno il ricorso alle moderne tecnologie potrebbe venire incontro alle esigenze degli isolani.