Fonte: Il Manifesto
di FABRIZIO GEREMICCA
CGIL: «IL DECRETO FLUSSI È UN SISTEMA IRRAZIONALE E CRIMINOGENO»
Intrappolati nel lavoro nero e nella clandestinità dal meccanismo dei decreti Flussi.
È la vicenda di 398 bengalesi arrivati a Napoli tra il 2022 e il 2024 sulla scia di richieste nominative da parte di imprese risultate poi inesistenti o scomparse nel nulla. Senza contratto, è stato revocato loro il nulla osta alla permanenza in Italia da parte della prefettura così si sono rivolti alla Cgil affinché interceda col prefetto. Storie come quella di una trentenne arrivata a Napoli per un lavoro in un’azienda tessile che aveva richiesto il suo nominativo durante il click day (procedura telematica che permette ai datori di lavoro di presentare domanda online per l’assunzione di lavoratori extracomunitari) ma non è stata mai rintracciata. La donna si era sistemata in una casa nel centro del capoluogo campano insieme ad altre otto persone e cercava di fare lavoretti saltuari (badante, pulizie) per pagare il posto letto. Dopo qualche mese aveva trovato un impiego in una struttura turistica a Capri: vitto, alloggio e 500 euro al mese in cambio di turni di lavoro che non scendevano sotto le 12 ore. «Il lavoratore extracomunitario – ha denunciato ieri Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli – è beffato due volte. La prima perché non trova il datore di lavoro che è fasullo, la seconda perché non ha nemmeno diritto, in mancanza del contratto, al permesso di soggiorno». Tanti migranti si rassegnano a pagare faccendieri nel proprio Paese o in Italia affinché spunti fuori una richiesta di assunzione, sia pur fittizia: «Sono però le vittime – ha ribadito ieri Vania Chiarolanza, direttore provinciale del patronato Inca Cgil – di un sistema irrazionale e criminogeno, quello del decreto Flussi e del click day. Non si comprende perché un imprenditore che vive a Napoli dovrebbe indicare nominativamente una persona che sta a migliaia di chilometri di distanza. Manca il momento dell’incontro pubblico e trasparente tra domanda e offerta di lavoro». E ancora: «Prosperano i faccendieri, i truffatori, coloro che lucrano sulla voglia dei migranti di espatriare. In Bangladesh, in Sri Lanka e in altri Paesi i lavoratori accedono alle pratiche tramite agenzie lì riconosciute e a volte pagano con tranquillità perché sono convinti (a torto) di essersi affidati a un centro di intermediazione regolare». Proprio in Campania due sentenze del Tar hanno accolto il ricorso contro la revoca del nulla osta prefettizio di due migranti entrati in Italia col decreto Flussi, ma non avevano trovato l’azienda che avrebbe dovuto assumerli. Entrambi hanno dimostrato che erano in buona fede e nel frattempo avevano trovato una nuova occasione lavorativa. Il prossimo click day sarà a febbraio 2026. «Il nuovo dpcm per il 2026/2028 – informa il centro studi e ricerche Idos prevede che per il lavoro stagionale potranno essere ammesse nel 2026 in Italia 88mila persone. Saranno poi 89mila nel 2027 e 90mila nel 2028». Secondo Idos i decreti Flussi sono sempre più usati a scopo di sfruttamento lavorativo «concorrendo ad alimentare il fenomeno della tratta, che coinvolge soprattutto uomini migranti risucchiati in forme di occupazione irregolare e spesso para schiavistica». Nel biennio 2023-2024 le domande presentate nell’ambito dei decreti Flussi sono state 1.326.980, quasi 5 volte le quote d’ingresso previste (278.700), solo 247.597 effettivamente assegnate. «È tempo – il commento di Idos – di superare definitivamente l’impianto dei decreti Flussi e dei click day, che hanno dimostrato di ostacolare l’immigrazione regolare invece di favorirla».


















