Fonte: ilmattino.it del 24 marzo 2022
«E’ in tempi come questi, in mezzo al colera e ad una miseria che non ha uguali, che il carattere popolare si rivela in tutte le sue deficienze, ma anche in tutti i suoi migliori aspetti». Venuto a sapere dell’epidemia scoppiata a Napoli, Munthe si mise in viaggio per offrire il suo aiuto. Medico e intellettuale innamorato di Capri e delle bellezze campane, raccolse il racconto della sua permanenza tra gli ultimi mesi del 1884 e l’inizio del 1885 in una serie di corrispondenze per un giornale di Stoccolma, il cui titolo è già di per sé emblematico: «Lettere da una città dolente» (Letters from a mourning city)Il ritratto che emerge dai suoi resoconti è quello di una realtà sofferente eppure viva, piena di contraddizioni ma sempre dignitosa. Una Napoli che lui ama e conosce profondamente, la cui umanità va a cercare fin nei quartieri più poveri e abbandonati. Dove, accanto al dolore, non manca mai il sollievo della solidarietà umana più autentica.