Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Il ministro dei beni culturali e del turismo Dario Franceschini invitato a Capri per mostrargli da vicino i paradossi degli annunci di ripartenza. Sull’isola azzurra dopo l’appello dell’Unione nazionale consumatori sulla chiusura, a tutt’oggi, della maggior parte dei siti culturali capresi si sta lavorando per una simbolica convocazione del responsabile del dicastero della cultura del governo Conte. A Dario Franceschini, sulla terra dei Faraglioni, operatori e associazioni vogliono simbolicamente rivolgere tutti un unico quesito, ovvero come si possano annunciare incentivi alla ripartenza turistica, magari anche con bonus per invogliare le persone a spostarsi e viaggiare e dall’altro lato in un’isola dove l’80 per cento delle strutture ricettive riapriranno in questo weekend e dove ristoranti e bar sono per la maggior parte già aperti si debba offrire una località dove i luoghi della cultura dalla Certosa di San Giacomo a Villa Jovis sino alla Grotta Azzurra sono ancora chiusi ai vacanzieri. Le persone che hanno risposto all’appello e a Capri stanno venendo per trascorrere il loro soggiorno, infatti, sono sempre di più, ma stanno incontrando un’isola a metà, dove a fronte di attività ristorative e commerciali aperte e pronte ad accoglierli, sono ben pochi i siti storico-artistici e naturali già in funzione. Una sorta di marketing al contrario, come è stato definito, che rischia di vanificare gli sforzi degli imprenditori isolani che, con coraggio si sono fatti trovare pronti, nonostante le difficoltà, ad avviare il motore della stagione 2020.
