Anna Maria Boniello. Capri – A Capri è scoppiata la rivolta di residenti e villeggianti contro le feste ed i party con annessa discoteca a tutto decibel nelle tante case private, sulle terrazze degli alberghi, negli esercizi commerciali ed anche nelle ville più lontane e periferiche. Ed anche se vengono rispettati gli orari che consentono di poter suonare e mettere musica sino a mezzanotte, bisogna rispettare la normativa che impone di tutelare la tranquillità e la quiete pubblica. Ed infatti anche se siamo ormai giunti a fine estate, c’è qualcuno che ha pensato, nonostante fossero poco più delle dieci di sera, di rivolgersi al 113 dopo che era stato bombardato per circa un’ora dall’altissima musica che proveniva da una zona dove qualcuno aveva pensato di trasformare il terrazzo in una discoteca all’aperto, con tanto di DJ, consolle ed un potentissimo impianto audio. Una sofferenza che anche se finita a mezzanotte in punto la mattina successiva ha avviato un’accesa discussione in piazzetta, trovando diversi riscontri ed anche la solidarietà di molti isolani che a maggior ragione, non vivendo l’isola da vacanzieri, hanno diritto alle proprie ore di sonno, onde poter adempiere ai propri impegni di lavoro. E tra i più antichi frequentatori ed habituè dell’isola, a tener banco sull’argomento è stato il giornalista esperto di comunicazione Sasà Toriello, attualmente coordinatore del progetto Energia della Fondazione La Malfa. “A Capri la musica, le parole ed i suoni, hanno sempre avvolto le persone che si incontravano nelle atmosfere da loro generate – dice Sasà Toriello – Anche se Capri è una rappresentazione scenografica dell’essere, è un posto fortemente intimistico. E questa è la sua grandezza: rappresentazione ed intimità. A Capri non può esserci la movida tipo Ibiza – continua Toriello – Capri è un luogo dove le persone devono poter guardarsi negli occhi, parlare, intrecciare relazioni e complicità. Se la musica viaggia ad altissimo volume tutto questo è impossibile, e Capri non sarebbe più Capri. Questa è stata la sua grandezza e deve continuare su questa strada, altrimenti sarà omologata a tanti altri luoghi di villeggiatura, noti proprio per la rumorosa movida notturna. Capri non è un semplice luogo di villeggiatura, ma un sistema relazionale che trova nella piazzetta, nelle case, nelle terrazze e sulle panchine dei belvedere il suo Agorà.” Ed intanto tra il chiacchiericcio della piazzetta ed il rumore degli abitanti c’è chi pensa di rivolgersi al Comune per chiedere l’applicazione del regolamento di polizia urbana che venne approvato nel lontano 2005, all’interno del quale era già affrontata questa problematica e dove venivano indicate precise norme, e tra queste quelle relative alle abitazioni private ed anche ai locali che potevano ospitare spettacoli, intrattenimento facendo uso di impianti musicali. In questi casi, è scritto nell’art. 15 regolamento di polizia municipale, “sia i pubblici esercizi e chiunque faccia uso di tale impianti deve tenere il volume in modo tale da non arrecare nessun disturbo al vicinato. L’emissione musicale dovranno essere appena percepiti all’esterno del luogo dove si svolge l’intrattenimento o la manifestazione. Oltre le 24 i toni devono essere ulteriormente ridotti ed entro le 01.00 bisogna definitivamente spegnere gli impianti.” Chi non ottempera a tali disposizioni incorre in una sanzione che arriva ad un massimo di 500 euro. La reiterazione per gli esercizi pubblici poi prevede un’altra serie di ammende e ulteriori provvedimenti da parte del Comune. Infatti è lo stesso Comune che ha posto precise regole in altri settori per non disturbare la quiete pubblica. E’ vietato dal 1 al 31 Agosto non si possono effettuare lavori nei cantieri edili con macchinari rumorosi o attrezzature che possano disturbare la quiete pubblica, e un’altra ordinanza proibisce dal 1 Aprile al 31 Ottobre l’uso di tagliaerbe, decespugliatori ed altri attrezzi rumorosi dalle 10.00 alle 14.00.
















