Anna Maria Boniello. Capri – Si profila un vero e proprio giallo sulla zattera di salvataggio che martedì 26 novembre venne avvistata al largo dei Faraglioni. A dare la notizia del ritrovamento alla Capitaneria fu un caprese abitante di Marina Piccola, sul versante Sud dell’isola, che allarmato dalla vista dell’ enorme oggetto galleggiante informò la Capitaneria di Porto di Capri che fece partire, nonostante le sfavorevoli condizioni meteo marine, la motovedetta in servizio presso la Guardia Costiera con a bordo l’equipaggio al comando del Maresciallo Ciro Di Giacomo e due sottocapi, Testa ed Incarnato. I militari arrivati sul posto si trovarono di fronte all’enorme zattera galleggiante, che senza nessuna persona a bordo andava alla deriva a circa due miglia dalla costa. L’opera di recupero durò alcune ore e l’enorme zattera, che poteva imbarcare sino a 101 passeggeri, venne trainata sul versante opposto a Marina Grande per essere ormeggiata ad una delle boe del porto turistico dove sono iniziate le operazioni di recupero, con l’ausilio di una enorme gru, che sono terminate stamane, quando l’imbarcazione è stata depositata su una delle banchine dello scalo marittimo caprese. I marinai della Capitaneria, coordinati dal Tenente di Vascello Alessandro Sarro comandante della Circomare Capri, hanno iniziato ad ispezionare minuziosamente la zattera, e dai primi accertamenti hanno potuto verificare sia il modello, attraverso la matricola stampata su una delle fiancate, che la marca di fabbrica. Si tratta infatti di un gonfiabile uscito dai cantieri Viking, un’azienda specializzata proprio in questo tipo di imbarcazioni ed attrezzature navali, e dal numero stampato insieme agli altri codici si è stabilita anche la stazza di 101 passeggeri. Un elemento, quest’ultimo, che fa intuire che la zattera fosse in dotazione o ad una nave da crociera o ad un maxi traghetto di grandi dimensioni. Sono diverse infatti le tipologie delle zattere di salvataggio e vanno dai sei, dieci, dodici e trenta posti, fino ai 100 o 150 posti. Ed è proprio da cento posti quella che è stata ritrovata nelle acque di Capri, che era addirittura munita di un grosso telone di copertura, studiato per affrontare lunghe ore di permanenza in mare. E’ partita quindi dalla Capitaneria di Porto di Capri una comunicazione a tutte le Capitanerie d’Italia dando notizie del ritrovamento, e chiedendo se qualche nave in navigazione nell’alto Tirreno avesse denunciato la perdita di un gonfiabile di bordo. Le zattere di salvataggio infatti si trovano sui ponti delle navi racchiuse in un contenitore di materiale speciale che si apre al momento dell’impatto in mare, facendo scattare il dispositivo gonfiabile. Il giallo, è finora rimasto irrisolto, ma sulle banchine del porto di Capri iniziano a girare anche ipotesi diverse che qualcuno definisce una leggenda metropolitana, cioè che la zattera potesse essere stata utilizzata per uno sbarco di clandestini sulle coste estreme del nostro paese, e poi lasciata al suo destino alla deriva fino al ritrovamento nelle acque dell’isola.

















