Anna Maria Boniello Capri.Il parroco don Carmine Del Gaudio della ex cattedrale di Santo Stefano di Capri, dopo aver fatto sentire la sua voce scrivendo al ministro Beatrice Lorenzin per il fermo dell’ autoambulanza elettrica del 118 che può raggiungere località isolate, oggi interviene sul caso dei migranti rifugiati politici che dovrebbero essere ripartiti in tutti i comuni d’ Italia. L’ isola azzurra ne dovrebbe accogliere 45, 23 a Capri e 22 ad Anacapri, reperendo per loro un alloggio e inserendoli in un piano di integrazione. Dopo aver appreso del furioso dibattito che si è acceso in rete, nonostante le due amministrazioni abbiano già dichiarato la loro disponibilità al Prefetto, il parroco Del Gaudio ieri parlando con alcuni fedeli ha profferito parole forti ma dense di solidarietà. «In un’ isola come Capri – ha detto – che fa del turismo e dell’ accoglienza una vocazione che genera economia, i suoi abitanti non devono nemmeno discutere o dibattere sull’ opportunità di ospitare o meno dei migranti, ma devono farlo e basta, avendone anche le capacità». «I rifugiati – ha spiegato don Carmine – hanno il sacrosanto diritto, come quello di ogni persona, di ogni essere umano, alla libertà, alla dignità e al rispetto». «L’ isola di Capri – ha chiarito infine il parroco di Capri – è una località che accoglie turisti che arrivano da ogni nazione, di ogni ceto sociale, di ogni lingua e accento. È questo un motivo in più per avere le capacità e le qualità per dare anche ai migranti un’ ospitalità degna e civile». Don Carmine, dopo le sue parole di sacerdote, ha fatto sapere che si impegnerà nel periodo di Quaresima ad avviare iniziative di beneficenza affinché il 118 possa essere dotato di una nuova mini-ambulanza elettrica per prestare soccorsi urgenti, così come nel caso arrivassero a Capri i 45 rifugiati annunciati dal prefetto e con le associazioni di volontariato che già operano sul territorio intraprenderà azioni di supporto agli enti preposti per una buona integrazione. La posizione presa dal parroco e quindi dalla Chiesa dovrebbe mettere fine a tutte le polemiche in corso e far riflettere anche i navigatori della rete di Capri sul concetto universale di accoglienza e solidarietà.