Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Niente matrimoni tra stranieri a Capri, una dettagliata lettera a Papa Francesco ricordando l’importanza di poter tornare a casa per un immigrato. Avvocato napoletano, amico di promessi sposi stranieri ai quali non è consentito il rito cattolico a Capri, prende carta e penna per scrivere al Pontefice. «Non si sa in quale peccato così grave siano incorsi questi nostri concittadini all’estero dice mantenendo l’anonimato – ed anche ammesso che siano dei peccatori, come si può pregare Dio per assolverli dai loro peccati?». Habitué delle vacanze sull’isola azzurra, l’avvocato sta seguendo da privato cittadino la questione legata all’impossibilità di promettersi eterno amore con rito cattolico sulla terra cara all’imperatore Tiberio per una coppia di stranieri, lui figlio di Paolo Orlandi, italiano ma trapiantato negli Stati Uniti, mecenate e benefattore di Capri e dei capresi con al suo attivo numerose donazioni e iniziative di solidarietà a scopo sociale. A Papa Francesco è stata inviata una lettera con tutte le spiegazioni ed i dettagli del caso, ricordandogli anche l’importanza simbolica per un immigrato cattolico di poter fare ritorno a casa, come accadrebbe per Orlandi junior se venisse messo nella possibilità di coronare il proprio desiderio d’amore sull’isola tanto cara anche a suo padre Paolo. «Perché non concedere la possibilità di matrimoni tra stranieri a Capri? Non ci giriamo intorno sarebbe anche un indotto importante per noi». Sceglie la sincerità e la schiettezza Bruno che si occupa di organizzazione eventi matrimoniali e non solo con la sua struttura sul web molto attiva all’estero, in particolare negli Stati Uniti ed in Australia. «Tanti clienti facoltosi che desiderano sposarsi a Capri cambiano meta aggiunge perché da cattolici non vogliono fare doppi riti (quello religioso dove si può e quello civile a Capri ndr) né trovare soluzioni alternative per una scelta così importante». E se l’isola azzurra registra dati più che notevoli nel comparto wedding tra stranieri con prenotazioni inoltrate con mesi di anticipo, nozze da sogno, party di gran classe, invitati prestigiosi, il rovescio della medaglia, dunque, è non poterlo fare con rito cattolico. Una scelta che seppur motivata da questioni religiose e legate alle diocesi per gli operatori del settore viene vista come un’occasione mancata per dare vita ad un ulteriore segmento turistico incoming di qualità con direzione i Faraglioni.