Fonte: Cronache di Napoli
NAPOLI (ina) – Un’ occasione irripetibile: inserire nel Comitato Interministeriale alla Presidenza del Consiglio per la Transizione Ecologica (Cite), una consulta che metta insieme i dicasteri che hanno competenza sui temi del mare.
Marevivo lo ha chiesto con una lettera al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, lo ha fatto presente in Commissione Ambiente al Senato durante le audizioni sul Pnrr e inoltre è stato presentato a firma dell’ On Paola Deiana un emendamento al DL sul riordino delle attribuzioni dei ministeri. L’ Italia, con i suoi 8mila chilometri di coste, 32 aree marine protette, 9 arcipelaghi, 27 isole minori, oltre 500 tra porti e approdi e un’ economia legata al mare che contribuisce per il 3% al Pil del Paese, senza contare al benessere fisico e mentale per chi frequenta o vive in quei luoghi, non possiede un ministero che gestisca questo immenso patrimonio. Dalla dismissione del dicastero della Marina Mercantile i temi legati al mare (es. pesca, trasporti, difesa, turismo, conservazione del patrimonio naturale) sono stati divisi tra sette ministeri e non esiste più una politica forte ed integrata. La necessità di salvaguardare il mare è solo episodica: vedi l’ attacco ai Faraglioni di Capri smantellati dai pescatori di frodo di datteri di mare. L’ arresto dei colpevoli, grazie alla costanza e alla professionalità della Guardia di Finanza, ha fatto notizia per qualche giorno ma poi, come già successo in passato, tutto è già stato dimenticato. Mare vivo nel 1988 chiese al ministro della Marina Mercantile Giovanni Prandini il divieto a questa devastante pesca: in Ministro in soli tre mesi emanò un decreto di proibizione della pesca del dattero di mare con severe sanzioni che fu poi integrato con la proibizione alla detenzione e all’ importazione. Dopo circa 40 anni di lotte contro la distruzione del mare, Marevivo rimarca con sgomento che la legge non basta e che l’ attacco all’ integrità del mare continua: manca attenzione da parte della politica.