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Marevivo presenta il reportage con le “voci” dei pesci registrate a Punta Carena

di Redazione
1 Giugno 2020
in News
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Seggiovia Monte Solaro

Fonte: Il Denaro

di Marco Milano

Idrofoni per ascoltare la ‘voce’ della natura all’ epoca del covid. A Palermo alla Secca della Formica, a Napoli all’ uscita del porto di fronte San Giovanni a Teduccio, a Castellammare di Stabia al Banco di Santacroce e ad Anacapri a Punta Carena, aragoste, corvine, cernie e saraghi hanno fatto sentire i loro suoni. L’ operazione ‘Il mare al tempo del Coronavirus’ promossa dall’ associazione ‘Marevivo’ di intesa con il ministero dell’ ambiente ha dimostrato come in questi giorni sia aumentato il numero dei pesci, che sono anche divenuti meno diffidenti nell’ avvicinarsi ai sub consentendo anche una straordinaria registrazione dei suoni, effettuata da idrofoni posizionati sui fondali marini in un suggestivo silenzio. ‘Queste registrazioni testimoniano un punto fermo – spiegano dall’ associazione Marevivo – il mare senza alcun tipo di inquinamento acustico di origine antropica, un dato questo di grande importanza e interesse scientifico’. Un vero e proprio reportage con cento ore di immersioni e oltre trecento di registrazioni sonore per documentare lo stato dei mari durante il lockdown. Un lavoro realizzato da un team di specialisti formata dai nuclei subacquei dei Carabinieri, della Guardia Costiera, della Polizia di Stato e dalla Divisione sub di Marevivo, coordinati per la parte scientifica da Ferdinando Boero, professore ordinario di Zoologia dell’ Università Federico II di Napoli e da Enzo Saggiomo, direttore della Fondazione Dohrn, che hanno monitorato le acque italiane ‘per osservare, documentare, filmare cosa stava succedendo nei fondali marini durante il periodo in cui le attività dell’ uomo erano ridotte e quasi nulle’. Un’ occasione unica che ha visto insieme in una task foce subacquea forze dell’ ordine, ambientalisti e ricercatori, per rendere una testimonianza eterna di una situazione che con tutta probabilità non si verificherà mai più. ‘Il grande successo dell’ iniziativa si deve ascrivere alla passione e all’ amore per il mare di tutti i partecipanti – ha spiegato la presidente di Marevivo Rosalba Giugni – l’ obiettivo oggi è quello di passare tutti insieme alla fase 2, la task force subacquea sarà immediatamente operativa per risanare le ferite inferte all’ ecosistema marino, per scoprirne le forme di vita ancora sconosciute e per diffonderne la conoscenza’. L’ iniziativa era nata proprio nei primi giorni di lockdown quando squali nei porti, delfini e balene vicinissimi alle coste, pesci nei canali di Venezia tornati trasparenti hanno portato l’ associazione ‘Marevivo’ a lanciare l’ idea al ministro dell’ ambiente Sergio Costa. ‘Tre mesi non sono bastati al mare per poter notare dei cambiamenti visibili – hanno spiegato i coordinatori scientifici – un esempio ci arriva dalle Aree Marine Protette, dove ci sono voluti tempi più lunghi. Difatti dopo anni di protezione ora nei loro fondali c’ è un ritorno di vita spettacolare che solo il mare può offrire come la presenza continua dei suoi grandi animali ma anche della vita bentonica di piccoli e preziosi esseri indispensabili per il buon funzionamento dell’ ecosistema marino’. Purtroppo anche in questa situazione non è mancata l’ impatto umano ‘in negativo’ con la presenza di rifiuti di ogni genere dalle reti abbandonate alle reste di plastica utilizzate nella mitilicoltura, e inoltre batterie, pneumatici ed anche le mascherine ed i guanti conseguenze degli attuali protocolli. ‘Il pieno appoggio del ministero dell’ ambiente a questo progetto ci ha consentito di valutare con precisione gli effetti che il blocco imposto alle attività umane dal Covid nel periodo del lockdown ha avuto sull’ ecosistema marino – ha detto il ministro dell’ ambiente Sergio Costa – un ambiente che, come era prevedibile, privato dell’ influenza delle attività umane si è mostrato visibilmente migliorato. Le immagini che abbiamo acquisito e condiviso, di una bellezza impareggiabile, ci dicono quanto vasta e ricca sia la biodiversità del nostro Paese. Un patrimonio che faremo di tutto per tutelare e proteggere da comportamenti sconsiderati che continuano a metterlo a rischio’.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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