Fonte: Roma
di Teresa Mori
IL PERSONAGGIO «Con la mia arte canora porto nel mondo le bellezze turistiche, musicali e culturali
della nostra terra»
«Il mio è un sogno meravi-glioso diventato realtà: portare con la mia arte canora le bellezze turistiche, musicali, culturali della nostra terra nel mondo. Prima della pandemia viaggiavo in lungo ed in largo: Giappone, Australia, Canada. Poi si è dovuto rinunciare a quelle grosse trasferte. Riprendere quello che ho
lasciato è il mio sogno, intanto facciamo tanti spettacoli interessanti, primo fra tutti quello nella Grotta Azzurra a Capri spettacolo che si inserisce nell’ ambito del festival “Il Canto delle Sirene, il Festival Internazionale di Capri”, un qualcosa di eccezionale, un’ esperienza che l’ anno scorso ha avuto enorme successo e che quindi quest’ anno si è ripetuto nella sua straordinaria bellezza e suggestione, un’ occasione davvero particolare, un modo diverso e bellissimo per lai fruizione della mia musica», così Mario Maglione (nella foto di Pino Attanasio), grande interprete della canzone classica napoletana.
«Un grande ritorno in Grotta Azzurra insieme a Fiorenza Calogero, fortemente voluto dal direttore artistico del festival internazionale di Capri Geppy Gleijeses. Questa sera, invece, ritorno dopo due anni nella meravigliosa Basilica di Piedigrotta per la Serenata alla Madonna. Domani, invece, nell’ ambito della rassegna “Vedi Napoli e poi torni” ci esibiremo insieme ai miei musicisti Michele Cordova, Andrea Bonetti e Gianlorenzo Scotti accanto a Francesca Fiore, pronipote del grande Francesco Lama». Mario Maglione, voce amatissima in patria e all’ estero, erede spirituale del geniale Roberto Murolo, cantante della grande tradizione musicale partenope di cui ne è illustre esponente grazie al suo originale e singolare modo di
comunicare, saldamente sorretto da una sperimentata tecnica vocale. «Nel solco di una forte volontà di tutela del nostro patrimonio musicale, a marzo scorso, grazie al direttore artistico Marisa Laurito, ho messo su un concerto incentrato su brani di Murolo e Carosone che porto ancora in giro. Oltre alla collaborazione con i miei musicisti soliti ho avuto il piacere, per questo spettacolo, di avere con me Emidio Ausiello e Sasà Pelosi, rispettivamente percussionista e bassista di grande spessore. Non posso che essere entusiasta per ogni cosa buona che viene proposta per la Campania tutta, per Napoli, per la nostra terra. Il “napoletano” è una lingua con un suo dizionario; lingua struggente, capace di arrivare ovunque. È giusto che venga difesa, diffusa, preservata». Maglione valica i confini nazionali diffondendo la canzone napoletana in diversi paesi del mondo tra cui Australia, Canada, Emirati Arabi, Germania, Inghilterra, Svizzera, Olanda e Giappone, riscuotendo particolare successo in quest’ ultimo paese. Roberto Murolo, maestro di Maglione, lo ha sempre considerato suo erede spirituale: «Napoli è la capitale mondiale della musica, all’ estero impazziscono per la nostra musica. La nostra terra è, e sempre lo sarà, fucina di grandi musicisti. Ispirazione e suggestione per tanti popoli; la canzone napoletana l’ ho sempre sentita, apprezzata, capita e affrontata con rispetto, umiltà e senza eccessivi stravolgimenti seppur negli ultimi periodi sto sperimentando inedite suggestioni: si tratta di melodie immortali che, sono certo, saranno amate anche tra un migliaio d’ anni».


















