Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – A Capri arrivi disciplinati e piano accosti se si vuol frenare l’overtourism. L’isola azzurra, alla pari delle altre località turistiche stagionali, infatti, vedrà tra poco più di quaranta giorni, la cosiddetta riapertura. La Pasqua che arriverà addirittura negli ultimi giorni di marzo, l’evento mondiale G7 di aprile, il boom di prenotazioni già ricevute, sono tutti segnali che la stagione all’ombra dei Faraglioni inizierà presto, e, anzi, le comitive di turisti, quasi tutti dagli occhi a mandorla, che si incontrano anche in questi giorni di clima mite e temperature primaverili, sono una sorta di anticipo del 2024 in versione turismo. A non potersi far trovare più impreparata è l’isola che, ancora una volta e sempre di più, è nei desideri e nelle ambizioni di vacanzieri e viaggiatori, italiani e stranieri, che, oggi come ieri, non vogliono rinunciare ad una foto con sfondo i Faraglioni, un giro alla scoperta della grotta dal colore blu cobalto, una passeggiata alla ricerca di scorci e terrazze dai panorami mozzafiato. Insomma, un successo planetario al quale però bisogna far fronte con una riorganizzazione dei servizi e un ripensamento generale del settore. Un’azione urgente, considerando che la stagione turistica 2024 è dietro l’angolo, con Capri che, senza provvedimenti, dispositivi, tentativi di correggere l’attuale sistema, rischia ancora una volta di subire e soffrire le fiumane di persone in arrivo e partenza nelle stesse fasce orarie con congestionamento dei servizi, trovarsi criticata nei cinque continenti per essere un’isola “too busy” e coinvolta in code, file, resse, invivibili sia per chi viene in vacanza ma anche per chi ci vive e, ormai, non può più godere di un magico scoglio, ridotto a deserto senza servizi nei mesi invernali e quasi un parco divertimenti nei mesi estivi, un parco troppo affollato, però, tanto da rischiare il game over.