Fonte: Il Mattino
di Anna Maria Boniello
Fu uno dei primi Comuni, già nel 2014, ad approvare un regolamento per tenere le slot lontano dai luoghi sensibili come le scuole, i luoghi di culto e le aggregazioni giovanili. I gestori delle sale giochi si rivolsero senza successo al Tar e al Consiglio di Stato, il Comune di Anacapri affidò ai cittadini la decisione finale con un referendum che si concluse con una percentuale del cento per cento a favore della battaglia condotta dal sindaco Franco Cerrotta. Così Anacapri è diventato il primo Comune no slot in Italia. Di questa esperienza hanno discusso i sindaci della provincia di Napoli in un convegno sull’argomento convocato nella sede della Città Metropolitana che ha visto come relatori il direttore generale della Città metropolitana Pino Cozzolino, il vice sindaco di Napoli Enrico Panini, la consigliera della Città metropolitana Katia Iorio, il direttore unità operativa complessa dipendenze dell’Asl Napoli 1 Stefano Vecchio e l’assessore al commercio e affari legali del Comune di Anacapri Virginia Amabile, in rappresentanza del sindaco Alessandro Scoppa. Dal convegno è emerso che in Italia, secondo i dati del Ministero della Salute, la percentuale di giocatori d’azzardo varia fra l’1,3% e il 3,8% della popolazione. In Campania, nonostante siano all’attenzione delle competenti commissioni consiliari alcuni disegni di legge in materia di giochi d’azzardo, manca ancora una disciplina organica che consenta di uniformare le regole sul territorio regionale. Normativache garantirebbe una maggiore efficacia delle misure adottate da alcune amministrazioni locali che rientrano nell’area metropolitana.