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L’Oro di Capri ad Ascoli nella Guida agli Extravergini Slow Food: celebrati i 25 anni dell’olivicoltura sostenibile e di qualità che valorizza paesaggio e resilienza climatica

di Redazione
16 Aprile 2025
in Comunicati Stampa, Photogallery
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Seggiovia Monte Solaro

L’Oro di Capri ad Ascoli Piceno nella Guida agli Extravergini Slow Food:

celebrati i 25 anni dell’olivicoltura sostenibile e di qualità

che valorizza paesaggio e resilienza climatica.

L’Associazione L’Oro di Capri celebra un risultato straordinario con ben sette aziende recensite tra gli oli insigniti nella prestigiosa guida – sette conferme e due nuove entrate – un chiaro segnale di un impegno che va ben oltre la produzione di eccellenza. Tra gli oli premiati ben quattro hanno ottenuto il riconoscimento di presidio olivi secolari: MARIOSA 3.3.3, Cru I Fortini, Cru Pino de’ Monaci e Cru Orrico; gli ultimi due, inoltre, hanno ottenuto anche il riconoscimento Grandi Oli Slow.

L’anima più autentica di Capri, quella dei terreni olivetati di Anacapri, racchiusa nei suoi preziosi oli extravergine, conquista un riconoscimento significativo nella nuova edizione della Guida agli Extravergini di Slow Food Italia, presentata presso il teatro Filarmonici di Ascoli Piceno sabato 12 aprile.

Per L’Oro di Capri, l’olivicoltura è un atto d’amore verso la terra: una pratica che intreccia indissolubilmente la qualità superiore dell’olio con la tutela attiva del paesaggio unico di Anacapri, la salvaguardia dei valori della comunità, la valorizzazione della biodiversità olivicola e una visione proattiva per affrontare le sfide del cambiamento climatico.

Questo riconoscimento di Slow Food premia un approccio olistico che pone al centro la sostenibilità ambientale a 360 gradi sotto la guida di tecnici esperti come l’agronomo Angelo Lo Conte, il coordinatore Carlo Lelj Garolla, esperto di piante e di paesaggio e figure chiave per la comunità anacaprese che sono state decisive per far crescere la comunità di olivicoltori come il Presidente dell’associazione L’Oro di Capri, Pierluigi Della Femina e il vice presidente Vincenzo Torelli.

La presentazione della guida ha celebrato un quarto di secolo di impegno nel raccontare l’olio italiano, i suoi territori e i produttori che ne custodiscono l’identità, trasformandolo in un elemento distintivo del patrimonio gastronomico e paesaggistico nazionale.

Il sindaco di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti, ha sottolineato come il riconoscimento vada a premiare «l’impegno, la passione e la dedizione di chi, quotidianamente, tutela una delle eccellenze più autentiche del nostro territorio, rafforzandone l’identità comunitaria e promuovendo uno stile di vita sano, equilibrato, sostenibile e profondamente legato alla nostra terra».

Federico Varazi, vicepresidente di Slow Food Italia, ha posto l’accento sul legame vitale tra tutela ambientale, coesione sociale e qualità del prodotto, affermando: «Di fronte a stagioni sempre più imprevedibili, è urgente cambiare modello: serve un’agricoltura integrata con gli ecosistemi locali e meno dipendente dagli input esterni».

L’Oro di Capri: Un Ecosistema di Qualità, Comunità e Resilienza Climatica

L’inserimento di sette soci dell’Oro di Capri nella Guida Slow Food 2025 è un tributo alla loro eccellenza organolettica e, soprattutto, alla filosofia che guida gli olivicoltori di Anacapri. La loro dedizione va oltre la produzione: è un impegno corale per la salvaguardia del paesaggio terrazzato, simbolo dell’isola e baluardo contro il dissesto idrogeologico; per il mantenimento di un tessuto sociale vivo e attivo, dove la cura della terra è anche cura delle persone; e per l’adozione di pratiche agricole innovative e rispettose del clima, volte a mitigare gli impatti di stagioni sempre più estreme.

Gli olivicoltori dell’associazione anacaprese dimostrano come la cura sapiente di oliveti,  secolari e incastonati in contesti paesaggistici di rara bellezza, possa essere un modello di resilienza di fronte al cambiamento climatico. La varietà autoctona Minucciola si conferma un elemento chiave, mostrando una notevole capacità di adattamento e ripresa anche in condizioni difficili.

I sette soci Premiati dalla guida slow: essenza di un territorio, forza di una comunità, risposta al clima

 

  • MARIOSA 3.3.3 di Vincenzo Torelli (minucciola- presidio olivi secolari): Un’azienda che incarna la sinergia tra olivicoltura tradizionale, coltivazione di varietà locali e promozione della biodiversità, un approccio che rafforza la resilienza dell’ecosistema agricolo.
  • Evo Al Mulino (minucciola) Famiglia De Turris: Il recupero di antichi terrazzamenti non è solo un atto di conservazione del paesaggio, ma anche una strategia per la gestione sostenibile delle risorse idriche in un contesto di siccità crescente, unendo produzione olearia e accoglienza familiare.
  • Armando (minucciola) di Alessandra Vinaccia e Pierpaolo Scoppa: La loro tenacia nel produrre oli di eccellenza, nonostante le avversità climatiche, testimonia la forza della comunità e la resilienza della Minucciola come risposta naturale alle sfide ambientali.
  • Il Cappero (minucciola – presidio olivi secolari) di Gianfranco D’Amato, comprendente tre oli Cru I Fortini, Cru Pino de’Monaci e Cru Orrico, gli ultimi due insigniti del riconoscimento grande olio slow: Un impegno costante nella rigenerazione degli oliveti che dimostra come la cura del paesaggio sia un investimento per il futuro, migliorando la capacità del territorio di adattarsi ai cambiamenti climatici.
  • Il Pino (minucciola) di Pierluigi Della Femina: La conferma della qualità è un incentivo a investire ulteriormente in pratiche sostenibili e nella creazione di un frantoio sull’isola, rafforzando l’economia locale e riducendo l’impatto ambientale.
  • Novità: Il Faro (minucciola) di Daphne de Gregorio: Un oliveto secolare a picco sul mare, curato con dedizione, rappresenta un patrimonio paesaggistico da proteggere attivamente, dimostrando come la bellezza del territorio sia un valore intrinseco alla produzione.
  • Novità: Damecuta (minucciola), di Tommaso Di Tommaso: Un oliveto storico che, grazie alla sua esposizione, mostra una naturale resistenza alla siccità, offrendo spunti importanti per l’adattamento al cambiamento climatico in altre aree.

L’Oro di Capri e i suoi olivicoltori incarnano un modello di eccellenza che va oltre il prodotto: è un impegno profondo per la qualità, per la tutela del paesaggio, per la coesione della comunità e per un futuro più sostenibile. Il riconoscimento di Slow Food è un sigillo autorevole su questa visione a 360 gradi.

Photogallery a cura di Giuseppe Rosato





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