di Luigi Lembo
Quando si parla di grotte capresi viene subito alla mente la storia della Grotta Azzurra e del suo mito. Esistono però altri antri, altrettanto affascinanti, che, sembra strano, hanno avuto storie simili e per certi versi burrascose. E’ il caso della Grotta Meravigliosa, situata nella parte meridionale di Capri a 22 metri sul livello del mare. Pur conosciuta da sempre la grotta era considerata inaccessibile: per esplorare la cavità serviva infatti coraggio, bisognava arrampicarsi. I primi a compiere l’impresa che la storia ricordi furono due viaggiatori inglesi nel 1901:John Oakley Maund, tenente della marina inglese e alpinista, e Ralston Kennedy, royal engineer e luogotenente. Erano accompagnati da Harold E. Trower, agente consolare britannico a Capri. Riuscirono nella non facile impresa grazie all’aiuto di un giovane caprese a cui furono promesse 25 lire. Questo, per raggiungere l’antro, si arrampicò sul pennone di una barca a vela e aiutò gli anglosassoni a issarsi nella grotta con una fune. Stupiti dalla bellezza e dalle tante formazioni calcaree Maud e Kennedy decisero di battezzare la grotta come Grotta delle Stalattiti progettando di costruire una scala a chiocciola per rendere accessibile la cavità. Il progetto tuttavia svanì: con la morte di Maund un anno dopo si spense con lui la curiosità intorno a questa insolita cavità. Ci riprovò nel 1903 Hans Heinz Ewers, abituale ospite di Capri con la moglie Lina e assiduo frequentatore delle serate mondane capresi di inizio secolo. Ewers era famoso in Germania per una vastissima produzione pornografica ma si spacciava per mecenate e scopritore di nuove bellezze. Soggiornando all’hotel Pagano dov’era stato August Kopisch, famoso per aver riscoperto la Grotta Azzurra nel 1826, e ispirandosi alla sua impresa decise a scalare le pareti di quell’antro all’apparenza invalicabile. Così, prese il largo insieme a due capresi e con l’ausilio di corde raggiunse la grotta rimanendone stupito tanto la ribattezzarla come grotta “Meravigliosa”. Narrò la sua avventura sulle pagine del settimanale Illustrierte Zeitung nel maggio del 1903 e sul Die Gartenlaube nel luglio dello stesso anno. Lo scrittore nei suoi articoli rievocava lo stupore che suscitava la Grotta Meravigliosa: “Ovunque si guardi strane e inaspettate fantasie si presentano ai tuoi occhi terrorizzati. Qua un gruppo di aironi dal collo lungo e dal becco affilato, con corone di verde Capelvenere pende dal soffitto blu, mentre là grappoli di funghi marroni, grandi come un uomo, crescono dietro tende di pizzo dalla fine tessitura. […], o dietro tubi di un enorme organo di una cattedrale dal candido color argenteo. Un enorme polipo sembra strisciare dalla parete, sotto un tetto di canne di bambù sottili come matite e dal colore del mare”. La riscoperta della Grotta Meravigliosa ebbe una vasta eco. La notizia superò i confini nazionali e si diffuse velocemente sull’Isola dove addirittura, difronte al Caffè Zum Kater Hiddigeigei, fu organizzato una sorta di volantinaggio per informare della scoperta. L’idea di Ewers era soprattutto però quella di creare una comoda via d’accesso alla grotta ma l’attivismo del tedesco andò subito a scontrarsi con le ferme posizioni della Congrega di Carità di Capri. Questa infatti avanzò i suoi diritti in quanto proprietaria del fondo sovrastante la grotta e, quindi, per estensione anche dello stesso antro. Il presidente della Congrega, e vicesindaco del Comune di Capri, Arcangelo Trama, denunciò Ewers per aver invaso una proprietà altrui e lo accusò di voler trarne indebito profitto. Da qui nacque un lungo caso giudiziario che si concluse però con un nulla di fatto, Ewers fu scagionato ma la Congrega prese a balzo l’idea e affidò la progettazione di un accesso alla grotta a Emilio Mayer, già architetto di Via Krupp. Il progetto prevedeva la realizzazione di un piccolo approdo, una scalinata e una galleria di circa 9 metri per un costo complessivo di 6.000 lire. I lavori iniziarono nel 1905 e, una volta ultimati, trasformarono la Grotta Meravigliosa di Capri in una vera attrazione turistica. Nel tempo, la facilità di accesso favorì però anche molteplici atti di vandalismo che privarono l’antro della sua originaria bellezza. Inoltre le vertenze che proseguirono negli anni a venire preclusero un’ammodernamento dell’accesso alla grotta e, con recenti problemi di caduta massi, la Grotta Meravigliosa ritornò ad essere di nuovo inaccessibile. Oggi la grotta resta visibile solo dal mare lasciandone la descrizione ai soli barcaioli che effettuano il giro dell’Isola, che si ricordano spesso di far ammirare solo l’insolita stalagmite posta al centro della grotta che, vista da lontano, ricorda la forma di una madonna.




















