fonte: Il Mattino
di Anna Maria Boniello
L’ INTERVISTA Guido Lembo, lo chansonnier che 25 anni fa aprì la sua «Anema e Core» in un angolo di via Quisisana, a metà strada tra la Piazzetta e via Camerelle, il regno delle boutique griffate, diede una svolta al bynight caprese, che allora si viveva negli esclusivi night club o nei parchi giardini degli hotel lussuosi, dove si esibivano, tra gli altri, Nicola Arigliano e Fred Bongusto.
Miti canori del tempo,e man mano sostituiti dalle moderne e anonime band, che non si esibiscono più nei locali, bensì nelle ville private per party e feste esclusive che si prolungano fino alle prime luci dell’ alba, con buona pace per il riposo di villeggianti e residenti.
Sono cambiate davvero le notti di Capri?
«Le notti capresi sono cambiate, certo. Anche io, quando ero ragazzo, con mio fratello Bruno andavo a suonare nelle ville dei personaggi illustri del tempo, come il principe Parente a Monte San Michele, la principessa Sirignano all’ inizio di via Castiglione, la duchessa Serra di Cassano a Tuoro, il barone Garavini a Grotta delle Felci. A quelle serate, però, noi portavamo solo la nostra voce e le nostre chitarre. Suonavamo senza microfoni e senza amplificazione, e a mezzanotte si smetteva categoricamente, per rispetto dei vicini».
Poi è arrivata l’ Anema e Core: anche la sua taverna ha contribuito a cambiare le notti capresi?
«L’ Anema e Core quest’ anno compie 25 anni, ma quando l’ ho ideata e fatta costruire imposi all’ impresa che tutto il locale venisse completamente insonorizzato. Volevo consentire ai miei aficionados di cantare, ballare ed unirsi alla mia band fino all’ alba senza dare fastidio a nessuno. E a riprova di ciò, pur trovandoci sotto gli spazi di un hotel di lusso (l’ Hotel La Palma, ndr), non abbiamo mai ricevuto nessuna lamentela».
E come si fa a ridurre gli schiamazzi nelle stradine intorno alla Piazzetta?
«Capri non può diventare un cimitero, ma fino a mezzanotte, e se si chiede l’ autorizzazione anche fino all’ una, si può suonare e cantare senza problemi. Il problema è troppo chiasso tutto insieme, e soprattutto a notte fonda. Ma soprattutto il problema è che è cambiata la musica» E cioè?
«Ora gli arrangiamenti musicali sono pieni di bassi e batterie, cioè strumenti che rimbombano e provocano quindi fastidio».
Vuole dire che lei, nel suo locale, non si è adeguato?
«La musica che suoniamo nella mia taverna è coinvolgente, e vorrei aggiungere, con un certo orgoglio, che è anche fatta in casa. Capri è unica e deve restare tale anche nella sua musicalità».

















