Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Legge speciale per Capri, normativa regionale ad hoc, direttive per un turismo sostenibile. L’isola azzurra registra ormai un solo out quotidiano, con sbarchi record e flussi che congestionano completamente il circuito dei trasporti in alcune ore della giornata. Una situazione che comporta una serie di conseguenze tra le quali la scarsa fruibilità del territorio ed un abbassamento della qualità dei servizi. A questo si aggiunge che un terziario ormai “overtourism” diviene volano dí criticità a più ampio raggio coinvolgendo anche la popolazione residente in la vivibilità del proprio paese natio. Ed è per questo che si torna a parlare di legge speciale per Capri, una proposta lanciata dalla delegazione isolana dell’Unione Nazionale Consumatori e ribadita nelle scorse ore in diretta tv davanti alle telecamere della Rai. Regole straordinarie per una località straordinaria che come tale soffre sino al collasso l’impossibilità di prendere provvedimenti autonomi incisivi a tutela del proprio patrimonio ma anche della cittadinanza. Intanto è ormai ai nastri di partenza la legge regionale per Capri e le altre isole. L’iter per il riconoscimento dello status di zona disagiata per le isole di Capri, Ischia e Procida, infatti, sta proseguendo e presto potrebbe concretizzarsi. L’impianto normativo a quel punto potrebbe consentire che i territori insulari del golfo di Napoli possano ottenere una serie di deroghe come località disagiate e superare quel freno spesso rappresentato dall’isolamento dal mare. La proposta di legge regionale, ricordiamo, sottoscritta da diciassette mila isolani, ha avuto già il via libera alla validazione ed ora anche l’approvazione in commissione. Il passaggio rappresenterebbe un’ulteriore accelerazione. La proposta del riconoscimento di una legge regionale per zone particolari era nata innanzitutto dalla necessità di garantire equità nei servizi sanitari in aree disagiate. E così insieme alle isole del Golfo sono stati inseriti anche i Comuni di Sapri, Sessa Aurunca e Piedimonte Matese che, in comune con le perle del golfo, presentano criticità, come le strutture insufficienti, difficoltà di collegamento, carenza di personale e disomogeneità organizzativa. Ma il discorso verrebbe, poi, allargato alle altre sfere di interesse collettivo in particolare per i cosiddetti servizi primari. “La proposta di legge in oggetto – ha detto il sindaco di Capri Paolo Falco – rappresenta per le isole del Golfo di Napoli e per le aree interne un significativo passo avanti e rende merito ai cittadini di queste ‘isole’ territoriali nel riconoscere i diritti costituzionalmente garantiti tra cui il diritto alla salute e alla continuità territoriale. Lotteremo per combattere – ha aggiunto il primo cittadino isolano – contro i diritti negati e ottenere i servizi che le località svantaggiate meritano”.