di Anna Maria Apuzzo
La migrazione è un tema che negli ultimi anni è molto frequente non solo in ambito sociale e religioso ma anche in ambito politico. In primis assistiamo al fenomeno delle migrazioni di minorenni che arrivano in Italia o in Europa per scappare da guerre, povertà, dittature e genocidi.
Questo è il filo rosso della conferenza di Venerdì 24 Maggio all’Università degli studi di Napoli Parthenope, moderata da Daniela Collarile, con le testimonianze di due ragazzi, Mohamed Abdelfattah e Traorè Mahadi.
A livello internazionale non esiste una definizione univoca di minore non accompagnato. Per la legge 47/2017 è il minorenne non avente cittadinanza italiana o dell’UE che si trova per varie cause nel territorio dello Stato o che è altrimenti sottoposto alla giurisdizione italiana, privo di assistenza e di rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per lui legalmente responsabili, in base alle leggi dell’ordinamento italiano.
Oltre ai minori completamente soli, rientrano in questa definizione anche coloro che sono stati affidati a degli adulti che però non sono dei tutori o affidatari in base ad un provvedimento formale.
Molti minori non accompagnati vengono in Italia per ricongiungersi ai propri genitori, oppure per scappare dal proprio paese poiché sfruttati da organizzazioni criminali.
L’accoglienza di questi minori si divide in due parti, c’è una prima accoglienza, basata sull’identificazione, l’accertamento dello stato di salute diretto anche a verificare eventuali situazioni di vulnerabilità, c’è poi una seconda accoglienza per tutta la durata del procedimento giuridico della domanda di asilo affinché venga autorizzata la permanenza sul territorio italiano.
Le strutture di seconda accoglienza sono organizzate dallo SPRAR, il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, istituito nel 2002 dal Ministero dell’Interno Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione.
Questo sistema è costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono al Fondo Nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo.
Oggi la nostra nazione, insieme all’Europa, si trova a dover accogliere migliaia di sfollati provenienti da paesi flagellati da violente guerre, come la Siria.
Attualmente in Italia sono presenti 8.537 minori, presenti e censiti.
Uno degli aspetti più interessanti della conferenza è stata la testimonianza di due ragazzi arrivati qui in Italia, Mohamed dall’Egitto e Traorè dall’Africa.
Entrambi sono giunti in Italia all’età di 16 anni, adesso Mohamed ha 21 anni mentre Traorè quasi 18. Mohamed, arrivato qui in Italia nel 2014 a bordo di un barcone per circa 11 giorni, è operatore di una comunità educativa a dimensione familiare, attualmente sta studiando per prendere il diploma ed è al secondo anno delle scuole superiori.
Traorè, invece, arrivato in Italia nel 2017 a bordo di un barcone per circa 14 giorni, dove purtroppo molti non ce l’hanno fatta, si trova nella stessa comunità dove Mohamed è operatore, ed attualmente sta al terzo anno della scuola seconda di primo grado.
Entrambe le testimonianze hanno insistito sulle problematiche che hanno affrontato durante il viaggio, non c’era solidarietà, l’aiuto reciproco era inesistente, se si aiutava l’altro si rischiava altamente la vita.
Nonostante i vari problemi, si trovano molto bene in Italia, entrambi ambiscono, però, al loro ritorno in patria.