Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Viabilità sull’isola, Anacapri ha bisogno di un’alternativa. Continua ad essere una funicolare o comunque un mezzo che colleghi su ferro i territori sull’isola azzurra, la necessità resa ancora più urgente dopo il masso caduto lungo la strada provinciale Capri-Anacapri. Un “pezzo” staccatosi dal costone roccioso caduto come un proiettile, il pronto intervento delle amministrazioni comunali per la messa in sicurezza e la riapertura della strada, nonostante la competenza della Città Metropolitana, hanno portato nuovamente al centro dell’attenzione la viabilità interna sulla terra dei Faraglioni. E ripartire dal progetto della funicolare, attraverso il confronto tra le categorie ed un dialogo costruttivo, è quanto propone l’Ascom Anacapri, l’associazione dei commercianti anacapresi, guidata dalla presidente Gelsomina Maresca che già tempo fa si era fatta promotrice di un incontro pubblico ed aveva sottolineato l’importanza di una strada alternativa, un sistema di mobilità diverso che possa affiancarsi a quello già esistente per posizionare lo scoglio caro all’imperatore Tiberio in una visione futura e lungimirante, al passo con i tempi e le mutate esigenze rispetto ai decenni passati. «Dopo la frana e la tragedia scampata – ha detto la presidente dell’Ascom Anacapri Gelsomina Maresca – occorre ripartire da dove si ci era fermati e riprendere il discorso della funicolare tra Capri e Anacapri quale alternativa alla strada provinciale». La numero uno dei commercianti anacapresi ha chiesto che si riapra la concertazione tra i due comuni isolani sulla mobilità intercomunale che doveva tenersi lo scorso anno. «Spero che si riparta – questo l’auspicio di Gelsomina Maresca – dall’ultima convocazione della Consulta Intercomunale datata 8 marzo 2020, (poi rinviata con l’arrivo della pandemia ndr) ci sediamo ad un tavolo civile e si riprendano quei discorsi. Anacapri – questo quanto sostiene la presidente Ascom – ha bisogno di un’alternativa, tutti gli anacapresi devono poter decidere quale via di comunicazione usare per raggiungere le proprie case. Tutti i commercianti anacapresi devono poter lavorare. Diritto al lavoro – conclude Gelsomina Maresca – diritto alla mobilità, diritto alla salute, diritto all’istruzione per tutti».