Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – “La Presa di Capri” è stata “presa” da un caprese. Una rara medaglia raffigurante “La Presa di Capri 1808”, avvenimento che nella storia dell’isola corrisponde all’anno nel quale le truppe franco-napoletane, per volontà di Gioacchino Murat, riuscirono a riconquistare Capri, dominata in quegli anni dagli inglesi, “è tornata a casa”, nelle mani di un anonimo isolano che si è aggiudicato la preziosa effigie in argento presso la casa d’aste “Cambi” di Milano. Il collezionista in questione ha acquistato l’esclusivo simbolo in argento, con la supervisione e consulenza del perito numismatico Francesco Cavaliere e su suggerimento del collezionista caprese Sergio De Martino, che ha ereditato la passione numismatica dal padre Giancarlo, raffinato cultore in particolare della monetazione del Regno di Napoli e del Regno d’Italia. Un simbolo importante e prestigioso della storia dell’isola azzurra, dunque, potrà ora essere custodito per sempre nello scrigno dei tesori capresi. Dalla storia all’attualità di Capri, intanto, torna ancor più attuale e urgente sul tavolo delle criticità la questione dei flussi turistici. Il “ponte” del 2 giugno, infatti, banco di prova, di fatto, di ogni stagione ha portato da un lato numeri di vacanzieri e viaggiatori, a dir poco considerevoli, e quindi confortanti, che dimostrano come il 2025 si annuncia come un anno, ancora una volta, di successo per lo scoglio caro all’imperatore Tiberio, dall’altro, però, ha messo in evidenza un’altissima percentuale di turismo cosiddetto escursionistico, alias “mordi e fuggi” ch significa per l’isola silenzio e tranquillità, anche eccessivi, nelle ore serali, e momenti di caos e di snervanti file ovunque, in altre fasce orarie della giornata, rappresentando così tutti i limiti e i problemi derivanti dal tanto gettonato termine di “overtourism”.