Fonte: Il Mattino
di Anna Maria Boniello
A Capri il “caro sbarchi” tassa verso il raddoppio
La tassa di sbarco per Capri raddoppia. A partire dal 1° aprile e fino al 31 ottobre chi arriva, dovrà pagare 5 euro e non più 2,50. Vale per i turisti mordi e fuggi, non certo per chi ha ville o case, e questo per aumentare i servizi per i turisti.
Capri, la tassa di sbarco raddoppia in primavera «Scacco al mordi e fuggi»
La tassa di sbarco per Capri dal 1° aprile fino al 31 ottobre aumenta da 2,50 a 5 euro ed è diventata l’argomento di roventi polemiche non solo sull’isola. La delibera prevede il pagamento di 5 euro per ogni passeggero ed è stata approvata venerdì dalla giunta municipale del comune di Capri ed è stata concordata con Anacapri. L’attuale tassa di sbarco venne istituita nel 2015 grazie a un emendamento alla legge sull’imposta di soggiorno: si preferì cancellare l’ imposta per i turisti che soggiornano nelle strutture turistiche di Capri e di Anacapri e istituire la tassa di sbarco. Ora la tariffa raddoppia per sette mesi l’anno per tutti i passeggeri che partiranno con destinazione Capri. Il periodo di applicazione della tariffa raddoppiata coincide con i mesi di massima affluenza. «L’isola è invasa da un gran numero di turisti giornalieri – spiega l’assessore Salvatore Ciuccio – per i quali le amministrazioni debbono prevedere una serie di servizi aggiuntivi che non è giusto siano pagati dai contribuenti Capresi oppure dai turisti stanziali come tassa di soggiorno, come avviene in altre località turistiche e nelle città. L’aumento è stato deciso anche per dare un segnale e regolamentare i flussi in arrivo. La destinazione dei fondi incassati, viene destinata al mantenimento degli standard qualitativi di igiene urbana; poi vi sono una serie di interventi per il recupero e valorizzazione dei beni culturali (Villa Lysis, Via Krupp, ecc,) e nel settore turistico ed ambientale». Dello stesso tenore è la posizione del vicesindaco di Anacapri Franco Cerrotta: «L’aumento della tassa di sbarco si è resa necessaria per migliorare gli standard di accoglienza al porto in particolare, che è diventato il vero punto critico nei mesi estivi».
LE CIFRE
L’ufficio Circondariale Marittimo ha reso noto i dati delle linea del trasporto pubblico nel 2023: 2.612.543 passeggeri in arrivo, 2.510.575 in partenza, cifre che sommate portano a un transito annuale sui moli di 5.123.118 passeggeri. Un plauso all’iniziativa arriva anche dalla delegazione isolana dell’Unione Nazionale Consumatori, che in un documento sottolinea: «È una scelta che condividiamo essendo tali proventi ridistribuiti sul territorio a sostegno di servizi essenziali come la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. I grossi numeri di quest’estate hanno creato enormi difficoltà e disagi nella gestione dell’ordinario, mettendo in crisi la mobilità interna. Nulla esclude che se ne facciano carico le compagnie di navigazione, che dai numeri ingenti hanno tratto un ingente guadagno e non i turisti o i cittadini isolani costretti a pagare ingenti costi della Tari anche per i rifiuti prodotti da questi flussi».

LA CONTESTAZIONE
Perplessità invece viene espressa dalle compagnie di navigazione in un documento: «Siamo preoccupati – è scritto nella nota – per questa decisione che penalizza non poco i nostri utenti. Molta gente sarà scoraggiata dall’intraprendere il viaggio. I comuni isolani hanno già un eccesso di cassa enorme e quindi questo non farà altro che aumentare la cifra. Già in passato è stato giustificato l’introduzione della tassa di sbarco per investire nei servizi pubblici forniti, ad oggi non abbiamo riscontrato nessun cambiamento o miglioramento. Questa volta ciò cambierebbe qualcosa? Se si, sarebbe opportuno sapere quali sono gli interventi migliorativi che sono previsti da queste amministrazioni. Ricordiamo che noi armatori – continua la nota – ci facciamo carico di incassare il dovuto, contabilizzarlo in toto e rimetterlo ai Comuni. Tutto questo a titolo gratuito e senza alcun riconoscimento da parte dell’ente. Anzi, spesso è successo che alcuni nostri clienti non ci hanno pagato il trasporto ma comunque noi la tassa è stata comunque rimessa, quindi a debito dai nostri ricavi complessivi .. E non ci pare giusto.. Speriamo che almeno gli interventi migliorativi saranno resi noti a tutti».