di Luigi Lembo
A volte la storia si può fare anche raccontando le origini di un cognome: lo spunto me lo ha dato un caro amico parlando delle origini di uno dei cognomi più antichi e diffusi della nostra Isola: il cognome Salvia. Secondo alcuni studiosi l’origine del cognome Salvia è di tipo etnico ed è legato al popolo dei Salii (detti anche Salluvi o Salvi), stirpe celto-ligure proveniente dalla Provenza e stabilitasi inizialmente in Liguria e poi nel sud Italia. Il nome sarebbe legato al sale, nel senso di “quelli delle saline”, loro attività prevalente. Per altri invece, Salvia deriva dal nome latino “Salvus” (Salvius, Salvianus) che ha il significato letterale di “salvo” nel senso di “salvo in Dio”: infatti come nome e poi cognome si diffuse molto negli ambienti della prima cristianità. Ma il ceppo caprese pare che abbia invece origine da una famiglia nobiliare romana, quella dei Salvi, che addirittura fondò una città col proprio nome. Parliamo dell’Urbs Salvia una cittadina davvero unica tra quelle dell’Impero romano, infatti, ebbe l’onore tra le poche di fregiarsi dell’appellativo di Urbs, ovviamente ad eccezione di Roma, la città per antonomasia. Oggi Urbs Salvia che si trova nel comune di Urbisaglia (in provincia di Macerata) è il parco archeologico più esteso delle Marche. L’area degli scavi di proprietà dello Stato Italiano dal 1998 ed è teatro anche di eventi museali, musicali ed artistici. Va ricordato inoltre che la città fu saccheggiata e parzialmente distrutta dai Visigoti di Alarico, ma non abbandonata; del resto lo storico bizantino Procopio di Cesarea, di passaggio a Urbs Salvia nel corso del VI secolo riferisce di una città ridotta a un misero stato, ma dalle sue parole si intuisce come questa fosse ancora abitata e non dimenticata tanto è che addirittura Dante Alighieri la ricorda nella Divina Commedia. Ritornando al periodo romano pare che gli stessi esponenti della famiglia Salvi vennero qui a Capri prima in età augustea per poi stabilirsi in modo evidentemente più radicato con l’arrivo di Tiberio. Nel tempo i Salvia capresi si sono poi distinti per il loro lavoro ma anche per il loro coraggio, tra questi non si può far a meno di ricordare Giuseppe Salvia vicedirettore e responsabile del reparto di massima sicurezza del carcere di Poggioreale a Napoli a cui tra l’altro è dedicata la scuola elementare del quartiere di Tiberio. Giuseppe Fu assassinato dalla Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo. Di ritorno a casa in auto sulla tangenziale di Napoli, venne affiancato dai killer e ucciso: era il 14 aprile1981. Salvia qualche mese prima aveva preteso che il boss Raffaele Cutolo, al ritorno da un’udienza dibattimentale, fosse perquisito come da regolamento carcerario. Per questo omicidio Cutolo venne condannato all’ergastolo e con varie pene vennero condannati anche i sei esecutori materiali del delitto. Tra altri Salvia famosi ma non capresi val la pena ricordare Ernesto Salvia senatore del Regno d’Italia nella XXII e XIII legislatura del gruppo Liberale Democratico poi Unione Democratica. Fu avvocato e docente di diritto commerciale all’Università di Napoli. La vivente Adelina Salvia ultracentenaria palermitana; lei si è vaccinata a 105 anni insieme alla sorella più “giovane” di 103 anni. Ha una memoria eccezionale, ricorda i bombardamenti del 1943 e le lunghe prove per il ballo del Gattopardo dove lei ha fatto la comparsa. Ha tra l’altro recitato in altri film cult, fra cui Johnny Stecchino di Benigni oltre ad essere ex crocerossina e anche giocatrice di basket.

















