da redazione
Scoppia la crisi della giustizia a Capri dopo le proteste dei due sindaci isolani Marino Lembo ed Alessandro Scoppa che hanno scritto al presidente del Tribunale di Napoli, al presidente della Corte di Appello, al Procuratore della Repubblica e al Consiglio forense per chiedere di rivedere la decisone di spostare a Napoli l’ufficio del Giudice di Pace del Tribunale di Capri fino al 31 dicembre del 2021 disposto della presidente del Tribunale di Napoli, Elisabetta Garzo dopo la morte del cancelliere della sede caprese.
Della questione parla l’edizione odierna di Il Mattino che in un articolo a firma di Antonino Pane segnala anche l’esposto presentato al ministro Alfonso Buonafede ed al prefetto di Napoli Marco Valentini dall’avv. Teodorico Boniello, delegato a Capri per conto dell’Unione Nazionale Consumatori, che sottolinea come si tratti “di un provvedimento ingiusto e gravemente lesivo dei diritti fondamentali dei cittadini capresi e, in particolare, che viola, in maniera evidente, il diritto all’ accesso alla giustizia ed alla difesa, diritti garantiti costituzionalmente ed inviolabili e non tiene soprattutto conto delle peculiarità geografiche di un’ isola, come Capri”.
Il Mattino sottolinea anche la protesta dell’ associazione degli Avvocati dell’ Isola di Capri che per voce del presidente Mario Coppola parla di ingiustificabile soppressione e paventa la definitiva chiusura, lasciando l’ Isola sguarnita finanche del Magistrato di prossimità. “La decisione del presidente del Tribunale – aggiunge Mario Coppola nell’articolo di Pane – è particolarmente grave perché potrebbe significare il punto di non ritorno per il presidio giudiziario isolano, ed appare frettolosa nella sua emanazione, essendosi potute sondare altre soluzioni possibili per la prosecuzione dei servizi dell’ Ufficio del Giudice di Pace”.

















