Fonte: IlMessaggero – 30 agosto 2025
di Laura Pace
Rapine da film a Capri, Forte dei Marmi e Porto Cervo: sottratti orologi per milioni di euro I blitz su commissione per il mercato nero: individuano il pezzo, lo rubano e poi spariscono
IL CASO ROMA
Porto Cervo, Capri, Forte dei Marmi. Tre luoghi di lusso, un unico fenomeno: i cacciatori di polsi d’oro. Questa estate 2025 è stata segnata da una raffica di furti tra luglio e agosto, con obiettivi selezionatissimi: Richard Mille da 300 mila, Rolex Daytona da 40 mila, Patek Philippe Nautilus dal valore di 120 mila euro. Orologi che diventano criptovalute del lusso, strappati in pochi secondi da bande che agiscono come professionisti.
La banda dei Rolex a cinque stelle, come agiscono «Affittano auto costose per pochi giorni per passare inosservati, cambiano look a ogni colpo e poi spariscono. I ladri di orologi scimmiottano lo stile di chi frequenta queste località: polo griffate, bermuda di cotone, cappellini firmati», racconta il tenente colonnello Michele Monti, comandante del reparto territoriale dei Carabinieri di Olbia. «Potrebbero sembrare americani in vacanza, invece studiano ogni polso, seguono ogni movimento, aspettano il momento perfetto per colpire». Dal 30 luglio al 25 agosto vi sono stati cinque fermi in Sardegna: tre rapinatori e due scippatori. Tutti giovani, sui trent’anni con documenti francesi e origini nordafricane. Ma il loro bersaglio non sono solo i Rolex. «Abbiamo recuperato un Patek Philippe da 80 mila euro, rubato a un facoltoso turista mediorientale, e indaghiamo sul furto di un Richard Mille a una turista tedesca dal valore di 300 mila euro», spiega Monti. La tecnica per questi colpi è chirurgica: i ladri scrutano i polsi in pieno centro, tra ristoranti e boutique di lusso. Pedinano le vittime lungo parcheggi, taxi stand e vie più tranquille, poi colpiscono di sorpresa da dietro, sfilando il cinturino dal polso. «Gli orologi di lusso si staccano facilmente», spiega il colonnello dei carabinieri. «I ferretti che li tengono sono sottilissimi, meno di un millimetro. Basta un colpo secco». Poi la fuga: a piedi, tra i vicoli e la macchia mediterranea, o su auto a noleggio riconsegnate dopo un solo giorno per depistare gli investigatori. «È tutto studiato», conferma Monti. «Questi ladri non improvvisano. Hanno una grande conoscenza dei modelli, sanno cosa vale e dove piazzarlo nel mercato. Spesso è un furto su commissione: qualcuno ordina un pezzo preciso, loro lo prendono e poi spariscono». L’isola delle star. Sull’isola delle star, Capri, la scena sembra uscita da Hollywood. Il 20 agosto, ore 22.30, via Vittorio Emanuele: il lord Ara Darzi, 65 anni, chirurgo di fama mondiale e membro della Camera dei Lord britannica, lascia il Grand Hotel Quisisana dopo un drink. Al polso, un Richard Mille da 300 mila euro. Due italiani (di Napoli) e due marocchini pianificano tutto. Due donne vestite Hermès e Louis Vuitton sorseggiano cocktail in Piazzetta e fanno da ‘palo’: studiano i movimenti, segnalano il momento giusto. Quando Darzi si isola dagli amici, scatta la trappola. Lo spingono contro un muro, strappano l’orologio, corrono verso via Krupp, scendono alla Marina Piccola, dove li attende un motoscafo. In pochi minuti spariscono. Gli investigatori parlano chiaro: «L’orologio è già all’estero. Cambia tre mani in un’ora e finisce in un mercato parallelo inaccessibile. Sono gioielli troppo rari per rivenderli online. Qui si parla di collezionisti che ordinano pezzi precisi». Se in Costa Smeralda si corre nella macchia e a Capri si fugge in motoscafo, a Forte dei Marmi il trucco è più teatrale: l’abbraccio del ladro. Il 22 agosto, via Milano, ore 19.15. Un turista sfoggia un Patek Philippe: viene seguito, strattonato, l’orologio vola via. Il giorno dopo, doppio bis: 23 agosto, ore 1.20 e 23.40, due Rolex spariscono con la stessa modalità. Nel primo caso i ladri scappano in auto, nel secondo addirittura su un monopattino. Le indagini. La Polizia sta indagando, l’Arma raccoglie denunce. Gli investigatori di Capri parlano di un fenomeno ormai internazionale: gruppi napoletani che collaborano con manovalanza nordafricana e reti francesi. «Non improvvisano nulla», spiegano. «Studiano i social, sanno chi indossa cosa e quando. Non toccano altro: non aprono casseforti, non rubano barche, non svaligiano negozi. Puntano solo al polso». Chi sfoggia il lusso, oggi, lo fa a proprio rischio. Tra yacht e champagne, il tempo si misura in secondi: quelli che bastano per perderlo.


















