Fonte: comunicato stampa
Le attese, delle piccole isole italiane, sulla legge di bilancio 2025 erano tante ed
alcune premesse facevano ben pensare che finalmente il VI comma dell’art. 119 della
Costituzione potesse avere qualche attuazione.
I Comuni delle isole minori aderenti all’ANCIM avevano presentato vari
emendamenti in tema di sanità, risorse idriche e fondo di solidarietà.
Quelli sulla sanità erano stati rappresentati da vari Deputati di Forza Italia e del
Movimento 5 Stelle che, pure non comportando la richiesta di risorse aggiuntive,
miravano a stabilire una logica attuativa diversa destinando, a monte, una aliquota dei
finanziamenti per progetti specifici sui temi della sanità insulare.
Come più volte evidenziato i cittadini insulari ricevono servizi essenziali inferiori ai
cittadini della terraferma
-sia per la difficoltà a reperire personale che voglia andare in una piccola isola e
quindi il personale, già scarso, diviene ancora più carente a causa dei pensionamenti
che vengono reintegrati;
-sia a causa delle, già carenti, dotazioni strumentali per cui molti servizi non possono
essere espletati e vedono gli insulari andare sulla terraferma per ricevere quelle
prestazioni che potrebbero essere rese sull’isola.
I suddetti emendamenti presentati dalle due forze politiche, summenzionate, non solo
non sono rientrati tra quelli “segnalati” ma sono totalmente spariti nella selezione
degli emendamenti da esaminare. Quale il motivo? Non si sa visto che non
comportavano richieste aggiuntive ma solo finalizzati a colmare le disparità di
trattamento che i cittadini residenti nelle isole segnalano da anni.
In altri Stati così non è, anzi proprio nelle loro leggi finanziarie stanziano fondi
specifici per le isole minori consapevoli delle peculiarità che esse rappresentano.
Anche la proposta di emendamenti volta a reintrodurre le sezioni distaccate dei
Tribunali di Portoferraio, Ischia e Lipari è stata ignorata preferendo, per l’ennesima
volta, andare in regime di proroga, invece di risolvere in modo stabile il problema.
Spesso, anche nel periodo invernale, si parla di crisi idriche nelle isole, ma anche
questo tema viene accantonato e quindi il problema continua a rimanere senza
soluzione.
L’ANCIM ha elaborato una “Carta sulle risorse idriche” nelle isole minori
proponendo anche delle soluzioni, ma anche questo strumento di cooperazione
rimane sulla Carta senza seguito.
Era stato presentato un art.120 bis in tema di continuità territoriale che prevedeva una
dotazione di 200 milioni di euro a decorrere dall’anno 2025. L’elemento
particolarmente innovativo era contenuto nel 3° comma che prevedeva che il
Ministro dei Trasporti, entro trenta giorni dall’approvazione della legge di bilancio,
dovesse indire una Conferenza di servizi, con la partecipazione delle Regioni Sicilia,
Sardegna, Toscana, Lazio, Campania e Puglia ed i rappresentanti degli Enti locali dei
medesimi territori e delle società di trasporto aereo, marittimo e ferroviario con il
compito di definire gli oneri di servizio pubblico relativi alle rotte aeree, ferroviarie e
marittime da e per le isole.
I Comuni insulari delle isole minori hanno esultato nella previsione che il mese di
gennaio vedesse la soluzione dei problemi più volte evidenziati e che sono andati
sempre più aggravandosi a causa di gare deserte, di costi dei biglietti che aumentano
rendendo le isole sempre più isolate e sempre meno sviluppate economicamente.
Anche questo articolo è sparito e i Comuni dell’ANCIM auspicano che almeno la
Conferenza di servizi, come delineata al 3° comma rimanga e ribadiscono la richiesta
di incontro fatta, più volte, al Ministro Matteo Salvini.
Dopo tutte queste dissolvenze cosa è rimasto per le isole minori? Solo un Ordine del
giorno che enuncia i problemi insulari che richiama il VI Comma dell’art.119 della
Costituzione ed una dichiarazione di volontà a risolvere i suddetti problemi senza dire
quando e con quale strumento. Il 2025 potrà segnare una svolta? Anche la fiducia dei
cittadini insulari si è molto affievolita, ma non la determinazione nel continuare a
rappresentare la disparità di trattamento di cui sono oggetto e soprattutto ad avanzare
proposte per dare soluzioni all’insularità.
Propongono ai Ministri interessati ed alle Regioni di elaborare un “Libro bianco” che
faccia una fotografia per singolo Comune dei problemi e delle proposte di soluzioni e
relativi progetti per realizzarli.
Si potrebbe iniziare dalla mappatura della portualità e degli interventi in itinere per
dare attuazione al recente bando di “Casa Italia” proprio su questo tema. A seguire si
potrebbe lavorare sul tema sanità anche in vista della revisione del Patto sulla salute e
sul quale i Comuni hanno anche interessato l’Autorità garante della concorrenza.