Fonte: Metropolis
di Marco Milano
A Capri prove di lockdown geografico. Le avverse condizioni meteo con forti raffiche di vento e improvvise precipitazioni che stanno flagellando in questi giorni la terra dei Faraglioni sono le protagoniste (poco gradite) dell’inverno caprese. Una sorta di isolamento forzato dovuto soprattutto allo stop quasi totale dei collegamenti marittimi, con le ultime quarantotto ore che hanno visto soltanto qua lche traghetto della Caremar garantire almeno i viaggi essenziali sulla tratta Capri-Napoli. Una riedizione moderna di quello che i nonni e gli anziani capresi ricordano come il postale che effettuava una traversata al mattino da Marina Grande verso la terraferma e poi un viaggio di rientro nelle ore serali. Ieri è stata soltanto la nave salpando alle ore 9 da Napoli a garantire il rifornimento diderrate alimentari, beni di necessità e quotidiani per le edicole dopo aver effettuato la prima corsa alle prime luci dell’alba in senso inverso. I viaggi via mare hanno consentito anche il cambio turno delle varie categorie che svo lgono servizi essenziali, h 24, come forze dell’ordine e personale sanitario. E nulla di buono si prevede sul fronte dei collegamenti marittimi anche in queste ore che, secondo gli ultimi bollettini meteo preannunciavano un moto ondoso in aumento e acque furiosamente arrabbiate tanto da mettere in dubbio qualsiasi forma di navigazione. Un giovedì nero che si andrebbe ad aggiungere così, come terzo giorno consecutivo, al pit-stop forzato della maggior parte dei navigli impiegati quotidianamente sulle tratte per Napoli, Sorrento e Castellammare di Stabia.

















