Riceviamo e pubblichiamo
da Luigi Lembo rappresentante delle agenzie di viaggio di Capri
E’ scontato dire che la categoria delle agenzie di Viaggi e delle aziende di accoglienza in genere risultano tra le categorie più penalizzate in conseguenza delle limitazioni poste a seguito della pandemia in atto.
Il blocco pressoché totale dei servizi di trasporto e l’arresto del turismo d’incoming , anche e soprattutto in considerazione di quanto sta accadendo in quei mercati esteri da cui attingeva tradizionalmente il turismo caprese, fa si che siano forti le preoccupazioni su quanto accadrà nei prossimi mesi, ma anche in prospettiva di quanto accadrà nei prossimi anni.
Capri ha storicamente vissuto nell’effimera considerazione che i turisti sarebbero sempre e comunque arrivati; la mancanza di una strategia di mercato, di una promiscuità di offerte non sempre qualificate e conformi ai prezzi applicati e, non ultima, un opulenza generale che permetteva di chiudere tutto a fine estate e di andare tutti in vacanza, ha posto ancor oggi di più in evidenza lo sconforto di tutti di fronte ad un’inedita situazione di cui sfuggono ancora i confini e rischi.
Se a questo poi aggiungiamo la mancanza sull’Isola di una efficace cultura dell’associazionismo di categoria e di rappresentanza in generale si capisce come a tutt’oggi si navighi “a vista” senza un concreto e condiviso progetto strategico per quella che impropriamente è stata definita fase 2.
E’ evidente quindi che sarebbe il caso, a nostro vedere, di darsi da fare subito, partendo proprio dall’impegno profuso delle Amministrazioni e dalle forze dell’Ordine che ci permette a tutt’oggi di poter dire che sostanzialmente Capri non è stata toccata dal morbo.
Il messaggio di un’Isola “Virus-Free” potrebbe essere un buon viatico per un primo approccio tranquillizzante da offrire ai mercati. Certo, i rischi non mancano e una radicale revisione rispetto alle metodiche del passato si rende necessaria e opportuna.
In questo privilegiare le sinergie che offre il territorio può essere una buona base di partenza: personale locale nelle strutture che apriranno per prime sarebbe un passo necessario, come pure forme di incentivo al turismo territorialmente sostenibile che, nella prima fase potrebbe essere soprattutto quello nazionale.
Ma ciò che serve è soprattutto una cabina di regia da cui escano idee e strategie adeguate al rilancio della Capri turistica di supporto all’attività Politica ed Amministrativa. Ben venga quindi un comitato operativo territoriale a cui partecipino albergatori, ristoratori, servizi di trasporto , strutture balneari, locali notturni e quant’altri possano contribuire in modo fattivo in termini di idee e soluzioni. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo.