di Luigi Cacace
Un argomento molto attuale oggigiorno è l’inquinamento ambientale, che sta spingendo masse di persone a formare associazioni e cercare rimedi prima che gli effetti (devastanti) possano scatenarsi sul nostro pianeta.
Varie sono le conseguenze dell’inquinamento per la nostra Terra, ma ancora non si è riusciti a fare un passo avanti, per avviare un sostanziale cambiamento delle nostre abitudini, che salverebbe noi e le generazioni future.
Secondo l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change, gruppo intergovernativo sul cambiamento globale) se la temperatura continuerà ad aumentare con il ritmo di 1.5°C, entreranno in azione vari meccanismi irreversibili che potranno rendere questo aumento incontrollabile. Tra le cause c’è anche il turismo che, secondo uno studio delle università di Sydney e Qeensland, è responsabile di un decimo dell’inquinamento delle emissioni di gas serra.
L’Italia, tra gli Stati europei, è il terzo più visitato nel 2018 con circa 58 milioni di turisti, dietro a Spagna e Francia rispettivamente con 81 e 87 milioni di turisti, e i dati nel 2019 potrebbero salire. L’impatto maggiore proviene dalle località sciistiche e le piccole isole e le cause principali sono i mezzi di trasporto. “Quando le persone più ricche viaggiano tendono a spendere di più per trasporti e shopping, con emissioni di carbonio più elevate. Se sono visitatori provenienti da Paesi ad alto reddito, in genere spendono molto per viaggi aerei, negozi e hotel, ma se i viaggiatori provengono da Paesi a basso reddito spendono di più per il trasporto pubblico e il cibo non trasformato.”
I rimedi ci sono e non cambierebbero la nostra vita in maniera rilevante:
- Evitare il più possibile di usare oggetti in plastica, soprattutto nei viaggi, portandosi borracce, buste in stoffa per gli indumenti,
- Usare mezzi di trasporto pubblici, rendendoli più efficienti,
- Condividere in una sola auto il viaggio con persone che si spostano frequentemente in un determinato luogo, favorendo il Car sharing,
- Usare la biciletta o camminare a piedi.
Da qualche anno una piccola percentuale dei turisti inizia a praticare un turismo sostenibile, una forma di turismo che soddisfa i viaggiatori e i Paesi ospitanti senza recare danni alla natura. Un viaggio si può definire sostenibile se rispetta la legge delle 3E (in inglese economy, ethics ed environment): economia, etica e ambiente sono gli aspetti da tenere in considerazione.
Un turista green non valuta solo l’impatto economico del suo viaggio ma anche quello etico ed ambientale, dimostrando rispetto e sensibilità verso i territori, le popolazioni e le culture che lo ospitano. Una forma di turismo che sta interessando non poco gli italiani (un turista su 5 svolge un turismo sostenibile).
A Capri la situazione appare particolare rispetto alle altre e ci sono varie proposte per evitare i vari danni che il turismo potrebbe causare alla nostra isola. Tra queste sicuramente prendono piede quella di sostituire i mezzi di trasporto via mare, installare pannelli fotovoltaici sugli edifici alberghieri, adottare un’economia circolare per riutilizzare i materiali in successivi cicli produttivi, riducendo al massimo gli sprechi, una maggiore supervisione delle spiagge pubbliche con la presenza di cestini per la raccolta differenziata più efficiente, ridurre nei ristoranti e nei bar oggetti di plastica monouso come le cannucce, i bicchieri e le posate.
Sulla nostra isola sono stati fatti già alcuni cambiamenti importanti, primo fra tutti vi è lo spegnimento della centrale elettrica della Sippic, le cui emissioni stavano causando grandissimi danni sulla popolazione locale, avviando un collegamento elettrico sottomarino con Torre Annuziata.