Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Tragedia del bus di Capri, nuova udienza al Tribunale di Napoli. Il processo sulla morte del giovane autista napoletano Emanuele Melillo, ha avuto un suo aggiornamento. C’è stata, infatti, un’udienza, e, ora, una successiva è in agenda per il prossimo 5 giugno sempre al Tribunale di Napoli. La seduta delle scorse ore presso le aule di giustizia partenopee è servita, soprattutto, come focus sugli aspetti medici e sulle condizioni di salute di Emanuele che al momento dell’incidente erano ottimali. Il processo, ricordiamo, vede imputate tre persone, l’amministratore dell’azienda di trasporti, un medico incaricato dell’azienda stessa e un funzionario della Città Metropolitana. Era il 22 luglio 2021 e sono quasi quattro anni che, dunque, si attende che gli iter processuali possano definitivamente fare luce su quanto accaduto e stabilire cosa sia effettivamente avvenuto in quel tragico giorno d’estate, quando in un’isola affollata di turisti, tra l’altro nella stagione post-covid e quindi anche con una sensazione di splendida gioia che si respirava nel paese, e che, invece, è diventata una data del libro nero della storia di Capri. Un bus parte dal capolinea di Marina Grande con direzione il centro di Capri, alla guida c’era il povero Emanuele, dopo il primo tornante il mezzo spaventosamente precipita nel vuoto, dal parapetto sovrastante. Un volo, tanto spavento, passeggeri feriti in modo più o meno grave e, soprattutto, la vita spezzata, troppo presto, di un giovane autista. “Giustizia e verità per Emanuele” lo striscione affisso nei pressi dei new jersey in cemento che ancora oggi a distanza di quasi quattro anni continuano a limitare la circolazione in prossimità del luogo di quella maledetta caduta. Una tragedia, un dramma senza fine, una cronaca agghiacciante che attende di essere svelata nelle sue effettive cause e motivi.