di Massimo Lionetti
QUELLO CHE VA
L’errore più grande che si può commettere analizzando ora classifica e risultati é pensare che non ci saranno altri colpi di scena.
Siamo stati pionieri a raccontare di quanto l’Atalanta fosse pronta per il grande salto, quello che le consente di smettere di essere una grande per diventare una grandissima. Proviamo ad azzardare ancora un pronostico e diciamo che tanto l’Atalanta quanto il Napoli stazioneranno per lungo tempo nelle zone altissime della classifica. Solo a febbraio potremo capire se questo significherà lottare per lo scudetto fino alla fine. Milan e Inter lo faranno invece, quasi sicuramente, perché se per Napoli e Atalanta c’è ancora il lecito dubbio legato a fattori imprevedibili per chi non è abituato a lottare per il tricolore ogni anno, Milan e Inter stanno nella loro gabbia, nel loro habitat. Sono li con merito dove lo sono sempre state. Bella la vittoria nerazzurra all’Olimpico. Con autorità Inzaghi si è sbarazzato di quello che restava della banda di Mr.Mou. Di spessore la vittoria dell’Atalanta che ha saputo vincere al Maradona contro una squadra che seppur priva della spina dorsale, ha risposto colpo su colpo rischiando anche di portare a casa una vittoria insperata. Il Napoli non è fuori. Assolutamente.
QUELLO CHE NON VA
Le genovesi sono figlie della precarietà della programmazione alla quale sono state soggette in questi anni. Poca roba. Due tifoserie che non meritano quello che in questo momento stanno vivendo. Alla nuova proprietà del Genoa va, logicamente, data fiducia; Ferrero si presenta da solo, non ha bisogno di ulteriori esami. Quando lo penso, penso che sta al calcio così come un orso sta al miele. Quel pallone è stata un occasione ghiotta, non per i tifosi, ma per il suo personale tornaconto.