Fonte: Il Mattino.it
di AnnaChiara Della Corte
Il Liceo Axel Munthe di Capri al Festival della Filosofia di Modena Carpi e Sassuolo: un appuntamento fisso dal 2016 per gli studenti dell’indirizzo classico e scientifico dell’Isola. L’iniziativa, coordinata dalla docente referente Carmen Simeone, rappresenta un’occasione di confronto e conoscenza per alunni e corpo docenti, che hanno avuto la possibilità di assistere a lectio magristralis di intellettuali di spicco come Umberto Galimberti, Massimo Cacciari, Michela Marzano, Simona Forti, Ivano Dionigi. “Paideia” il tema della venticinquesima edizione : quell’educazione del fanciullo ( paîs, paidós) che non è semplice istruzione, ma formazione, preparazione alla vita civile, modello pedagogico, e dunque presupposto dell’humanitas romana. I grandi nodi tematici con cui si sono confrontati i liceali capresi del quarto e quinto anno ( tra i pochi campani a prendere parte al Festival) hanno riguardato argomenti di forte attualità: l’intelligenza artificiale, i media e la società, il merito, il benessere emotivo, il pensiero critico, e molto altro. Il progetto rientra nell’ambito della formazione scuola-lavoro: una tre giorni di incontri in alcune delle più belle piazze emiliane, dove libertà è partecipazione per davvero, data la gratuità e l’accessibilità dell’evento, che ha registrato quest’anno un record di presenze. Nell’ottica dell’interdisciplinarità tanto promulgata dalle indicazioni nazionali ministeriali, diversi sono stati gli spunti di riflessioni e i protagonisti coinvolti nel programma del Festival; ed insieme alla titolare della cattedra di Filosofia, da Capri sono partiti anche la Prof.ssa di scienze Rosa Balsamo ed il Prof. di educazione fisica Antonio Lombardo. Largo spazio , non a caso, allo sport , inteso come strumento di emancipazione sociale grazie al contributo di Irma Testa, campionessa mondiale di pugilato, insieme ad Emanuele “Manù” Agati, ex pugile e tecnico federale, fondatore della Palestra Popolare di Quarticciolo, a Roma, punto di riferimento e di “riscatto” per il quartiere, con iniziative educative e progetti di inclusione per giovani e famiglie. E ancora, il laboratorio con Medici Senza Frontiere dall’evocativo titolo : Non si cresce all’improvviso, che ha illustrato i percorsi formativi e professionali legati agli interventi umanitari. L’immagine simbolo della venticinquesima edizione del Festival è stata quella di uno scimpanzé: un richiamo alla nostra storia evolutiva che ci invita a riflettere sull’importanza dell’imitazione, del gioco, delle reti di collaborazione e dell’uso degli strumenti. Tutte componenti fondamentali dell’apprendimento, le cui radici precedono la stessa comparsa dell’uomo. Diventa così sempre più evidente l’urgenza di ripensare la paideia nella sua complessità, per restituire alla scuola e all’educazione il loro ruolo essenziale nella piena fioritura dell’umano. Come ha ricordato il neo-dirigente del Munthe Pasquale Iezza ad inizio anno scolastico rivolgendosi agli alunni: “ Essere isolani non vuol dire essere isolati. Bisogna allargare i propri orizzonti, accogliere, costruire insieme”. Quale occasione migliore per aprirsi al mondo se non attraverso la Filosofia ed un festival dedicato ai grandi interrogativi e alle sfide del domani?


















