Il direttore di Capri Press Anna Maria Boniello e la Redazione ricordano l’amico, il compagno, l’intellettuale che con il suo obiettivo ha fermato le immagini di circa cinquant’anni di cambiamenti sociali e dei luoghi, partendo dalla prima pubblicazione “Così Capri” che mise in luce gli aspetti di un’isola diversa dall’iconografia da cartolina illustrata, e quelle drammatiche degli esclusi. Primo fra tutti portò alla scoperta il dramma di chi viveva nei manicomi di allora. E furono proprio le e immagini di Luciano D’Alessandro, che fecero da apripista affinchè Sergio Piro e Basaglia potessero portare avanti la loro battaglia per l’abbattimento di quelle mura. E infine le drammatiche prime scene del terremoto in Irpinia, insieme a tante altre di luoghi che per Luciano non erano semplici città o nazioni da visitare, come la Russia, nel periodo dello Stalinismo, e Cuba negli anni immediatamente successivi alla Rivoluzione. E poi tanta Napoli e tanti volti giovani e meno giovani che nelle foto di Luciano erano testimonianze viventi di una storia popolare ed antica.
Ciao Luciano, abbiamo vissuto insieme brutti e bei momenti, vicini o divisi, ma sempre uniti dallo stesso spirito che ci animava, che ci è stato trasmesso dai nostri genitori, Ettore e Teodorico.
Anna Maria

















