Di Luigi Lembo
Da tempo oramai non si parla d’altro: finalmente tra poche ore sapremo chi sarà il futuro Presidente della Repubblica. Nomi, candidature, desiderati e trombati si riconoscono tra le pagine dei giornali o in quasi tutti i programmi tv. Tra i cosiddetti “papabili” nominati in questi giorni spicca senza dubbio la discussa figura di Silvio Berlusconi, un personaggio che ha contraddistinto la storia politica e non solo degli ultimi trent’anni. Senza entrare nel merito delle scelte e delle discussioni su quel che succederà ci piace però ricordare come, incredibilmente, alla vigilia dei suoi appuntamenti più o meno importanti, Silvio abbia avuto sempre a che fare in qualche modo con la nostra Isola. Infatti, prima delle elezioni del 2001 che portarono alla vittoria della Casa delle Libertà Berlusconi decise di inaugurare la cosiddetta crociera ‘politica’ . Viaggiando con Azzurra, la nave di Forza Italia, fece una lunga campagna elettorale sul mare, per le amministrative prima e le politiche poi, attraccando in una decina di porti italiani e fermandosi in rada anche a Capri. Nel 2003 periodo durante il quale ricopre la carica di presidente del Consiglio dell’Unione europea in quanto capo del Governo italiano il premier si ricorda ancora di Capri comprando una nuova, fastosa residenza estiva. Acquista attraverso una società americana, bruciando sul tempo un altro grande gruppo finanziario, una villa ad Anacapri. Si tratta di una delle più belle proprietà capresi, appartenuta al finanziere Rovelli e passata poi ai suoi eredi. A Cala del Rio, tra la Grotta Azzurra e il Faro, la nuova casa al mare del presidente del consiglio è un complesso edilizio con diversi corpi di fabbrica, centinaia di metri quadrati immersi un parco di lecci e lentischi di circa 40 mila metri quadrati che era stata posta in vendita per oltre 5 milioni di euro. Nonostante qualche intoppo di carattere burocratico-catastale il tutto fu risolto all’epoca dagli uffici tecnici isolani a tempo di record, con un’ efficienza che non ebbe nulla da invidiare a quella meneghina. Nessun intermediario caprese, né agenzia isolana furono coinvolti nella compravendita. A curare tutte le fasi dell’ acquisto furono persone di fiducia di Berlusconi venute in missione da Milano. Nonostante la pesante sconfitta della Casa delle Libertà alle elezioni regionali del 2005, che apre una rapida crisi di governo: Berlusconi si dimette il 20 aprile e dopo due giorni viene varato il Governo Berlusconi III che ricalca in gran parte come composizione e azione politica il precedente Governo Berlusconi II. Per Berlusconi è ancora tempo di far festa e di pensare a Capri, mangiando mozzarelle e cantando. Dando l’addio a Mariano Apicella con cui aveva realizzato delle celebri performances canore, Silvio invita in una celebre cena con la presenza tra i tanti di Mauro Leone con la fidanzata Elena Bourika, Irene Pivetti col marito, Lina Wertmuller, Guido Lembo che gli mette in mano una chitarra, e canta in coro con lui Luna caprese, Malafemmena e il ritornello O vita mia. Il 21 ottobre 2017, alla vigilia delle elezioni politiche del 2018, Silvio Berlusconi viene ancora a Capri, per il 32esimo convegno dei Giovani industriali e si prende la scena: «Se non sarò io il candidato premier – dirà a margine – allora sarò il regista di tutte le forze » che si coalizzano contro i 5Stelle, contro i populismi «e i ribellisti ». Anche e soprattutto «contro il giustizialismo», visto che «sono incandidabile per sentenze e leggi criminali». Al grand hotel Quisisana, nel primo pomeriggio, col sorriso a mascelle spalancate si dà da fare per rispondere a ogni saluto, alla gente in piazzetta, agli incoraggiamenti o l’applauso di qualche commerciante e al selfie di alcune signore, come la timida Barbara Fenoglio che addirittura si commuove e piange. Di quella giornata rimane celebre una sua barzelletta raccontata in quel contesto: «Oggi sono un po’ così, ho visto un sondaggio su di me: hanno chiesto a cento ragazze tra i 20 e i 30 anni se avevano piacere di fare l’amore con Berlusconi. Bene, in 33 hanno risposto “magari”, le altre 67 “ancora?” » In tema di Quirinale, qualche anno prima, il 5 aprile 2008 Silvio ne aveva espresso il desiderato proprio a Napoli su un palco a Piazza Plebiscito dove chiese l’apertura dello spettacolare comizio guarda caso ancora a Guido Lembo. Lo chansonnier dell’Anema e Core entra e riscalda la platea con un originale trasformazione: Oj vita mia diventa «Oj Silvio, oj Silvio mio». Berlusconi ride. Gli pare una bella invenzione. «Battete le mani. Tutti. Su le mani». E Alessandra Mussolini, convinta di vedere Silvio Presidente della Repubblica canta «’a cchiù bbella ‘e tutt’ e bbelle». La storia ci dirà poi che questo non avvenne ma può succedere domani? E soprattutto, dopo Saragat, Leone o Napolitano rivedremo sull’Isola la prossima estate un nuovo Presidente?


















