Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Sei anni e quattro mesi per la lite d’amore finita in tragedia ad Anacapri. Si è concluso il primo grado del processo a Stefano Mariotti accusato di aver provocato la morte di Giovanni Masturzo in conseguenza di una lite che si consumò in una sera di fine estate ad Anacapri. Un episodio che ha segnato l’intera cittadinanza isolana, i familiari, i tanti amici di Giovanni Masturzo, solare e sorridente anacaprese ben voluto da tutti e finito su un letto di ospedale prima della tragica sentenza della sua scomparsa. Una sentenza per la quale nessuna sentenza di tribunale potrà restituire a quanti avevano nel cuore Giovanni, il suo sorriso, la possibilità di parlare e scherzare con lui, ma comunque nelle aule di giustizia si è quantomeno concluso il procedimento che ha portato anche alla ricostruzione dei fatti che hanno strappato prima del tempo ad un’ingiusta ed immeritata scomparsa il povero Giovanni. L’avvocato Roberto Tropenscovino, del Foro di Milano, è stato il legale nominato dalla famiglia Masturzo che ha portato avanti l’attività in Tribunale. La condanna pronunciata in aula è stata, dicevamo, di una pena a sei anni e quattro mesi di reclusione, interdizione perpetua dai pubblici uffici e quantificazione del risarcimento civile in separata sede. Nel Tribunale Penale di Napoli si è tenuta l’udienza conclusiva del processo con Stefano Mariotti, accusato di omicidio preterintenzionale di Giovanni Masturzo. Il Gup Chiara Bardi, ha pronunciato la sentenza. Nell’udienza scorsa del 3 ottobre il Pubblico Ministero Maria Carolina De Pasquale, nell’udienza conclusiva sostituita da altro Pubblico Ministero, aveva chiesto di commisurare una pena detentiva a sei anni e quattro mesi, spiegandone le motivazioni che secondo il Pm rappresentano una pena congrua. Nella difesa l’imputato avrebbe dichiarato che quel pugno rivelatosi, poi, tragicamente fatale, era il frutto di una reazione alle provocazioni subite. Le motivazioni verranno depositate entro novanta giorni e con tutta probabilità ci sarà ricorso in appello da parte dei legali di Mariotti. Il Pubblico Ministero inquirente a cui venne assegnato il fascicolo era Maria Carolina De Pasquale, con la morte di Giovanni Masturzo il reato per il quale era indagato Mariotti venne cambiato in omicidio preterintenzionale. Il Pubblico Ministero dispose, alla morte del povero giovane anacaprese, l’autopsia, che stabilì che il decesso era stato determinato dal colpo in terra della testa di Giovanni Masturzo caduto dopo il violento pugno subito.