Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Pnrr e fondi per il futuro dell’isola di Capri, il supercomune o l’unione di Capri e Anacapri potrebbero essere una scelta vincente. Le nuove sfide che attendono centinaia di enti municipali di piccole dimensioni, infatti, potrebbero essere affrontate da una posizione privilegiata se, magari, alleati in un’unione. Unire le forze, accorpare procedure, utilizzare in modo intelligente e sinergico le risorse umane per redigere progetti, sottoscrivere documenti, espletare pratiche, per dare vita alla cosiddetta ripartenza contenuta nelle infinite opportunità riservate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dallo sviluppo della cosiddetta economia green, potrebbe essere la strategia giusta per ottenere maggiori e migliori risultati. E così che all’ombra dei Faraglioni, nella quiete del letargo invernale, di quel lockdown naturale che da queste parti si viveva anche prima della pandemia quando il calendario è posizionato sui mesi freddi, si riparla della necessità che i due comuni dell’isola azzurra debbano dare vita ad un comune unico o quantomeno costituirsi in un’unione. E se sulla prima ipotesi a tenere in eterno stand-by l’avvio di potenziali procedure è stata da sempre, anche la rivalità storica tra le due comunità andando a serrare le fila della fazione dei contrari in contrapposizione ai sostenitori del supercomune dell’isola di Capri, diverrebbe probabilmente più snella e rapida nei tempi di esecuzione la costituzione dell’unione dei comuni di Capri e Anacapri. Un istituto giuridico che pur mantenendo inalterate le due bandiere, con buona pace di integralisti e puristi, farebbe almeno una manovra in direzione del pragmatismo e del buon senso, gettando le fondamenta di un’alleanza fattiva, che attraverso una sorta di patto, potrebbe presentarsi nell’ambito delle procedure presenti e future legate al Pnrr come la chiave di lettura ideale a tante iniziative da porre in esser per affrontare il futuro di un territorio che come tutti quelli insulari, paga già il gap di essere bagnato dalle acque e quindi distanziato e distante dalla terraferma, con tutte le criticità del caso


















